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martedì 18 luglio 2023

Tutto molto bello

Mamma Pinkytos è di ritorno da una fuga di due giorni a Zadar con il nano piccolo. Uno di quei break che ogni tanto si concede con i suoi nani, one to one, per creare ricordi, ritrovare la complicità e il dialogo. 
Come sempre è stato tutto molto bello. 
La città piena di vita e di bei panorami, bellezza di cui riempirsi gli occhi e il cuore. 
Ascoltare seduti sui gradoni le melodie dell'organo marino, ammirare quello che secondo Hitchcock è "the most beautiful sunset in the world", lasciarsi sorprendere dai giochi di luce del saluto al sole e dalle numerose rovine romane che rendono Zara un museo a cielo aperto. 
Mangiare patatine e salatini, di solito contingentati.
Vedere il Morby che ad ogni viaggio diventa più autonomo e sicuro di sé: qualche parola in inglese con i negozianti, il controllo dell'orario del bus per l'aeroporto, il senso dell'orientamento, l'occhio attento al budget di viaggio.
Poi il mare. Passeggiare sul lungomare, godersi una giornata all'insegna dell'acqua nella famosa Kolovare Beach, fare anche una gita in pedalò, che per il Morby ha sempre un grandissimo appeal e a lei ricorda l'infanzia.
Con calma, senza correre.
Il Morby ha l'occhio attento, non gli sfugge nulla.
"Mamma, cosa sono quelle righe sulla tua pancia?"
"Smagliature "
"Come si formano?"
"Quando la mamma era incinta di te e tuo fratello, che eravate due vitelli, aveva una pancia enorme. Se una persona è magra, capisci che la pelle non basta e si tira moltissimo creando quasi dei tagli."
"E alle persone non magre?"
"?!"
"Come mai è successo a te allora?"
"Perché avevo la pancia enorme e poi sono tornata magra'"
Seguono cinque-minuti-cinque di risata inarrestabile del nano. 
Non riusciva nemmeno più a parlare con i lacrimoni che gli rigavano le guance lentigginose.
"Magra..ah ah.."
Tutto molto bello. 
Ma, tanto perché si sappia, anche durante quei meravigliosi break in cui si condivide un'esperienza e si va d'amore e d'accordo, si parla, si gioca a Machiavelli ecc ecc., se sono stronzi rimangono tali.

giovedì 24 agosto 2017

Ciccia

È ufficiale: finite le vacanze Mamma Pinkytos inizierà la dieta per la pancia piatta, la cellulite, le adiposità localizzate, in pratica per la ciccia.
Da quando, l'altro giorno, il Morby le ha detto: "Mamma, sei la più cicciona della famiglia!", la mater lumaca si è unita ai partecipanti al raduno di coloro che non hanno superato la prova costume e ha iniziato ad organizzare la controffensiva contro la mollezza diffusa.
Ma ritiene da sempre che mettersi a dieta in vacanza sia incostituzionale.
In vacanza si è sempre affamati, non si preparano piatti diversi e anche se i nani sono così abituati alla sua insalatina serale che il Morby afferma con una certa frequenza: "Il piatto preferito di mia mamma è l'erba", al mare non disdegna pastasciutta, pane e pizza, di solito banditi soprattutto a cena.
Ma tra una settimana i nodi verranno al pettine. Con sgomento Mamma Pinkytos ha appreso da uno dei tanti siti che propongono diete dimagranti che quella per la pancia piatta prevede la rinuncia praticamente a tutto: pane, pasta, pizza, insalata, pere, mele, more, patate, pomodori, zucchero, latte, miele, insaccati, formaggi e una lista lunga altre quindici righe.
Dopo averla letta tutta a Mamma Pinkytos non è venuto in mente niente che non fosse compreso nella lista.
A parte il the verde.
Che non è proprio un cibo.
E la carne bianca. Già si è vista diventare lei stessa un pollo dopo la terza settimana della dieta del pollo alla piastra scondito.
Un pollo ma magro, con la pancia piattissima.
Non sa se è il suo genere.
È dura la strada della remise en forme post vacanziera.
Al riguardo Mamma Pinkytos è parecchio perplessa.
Per fortuna che a risollevarle in morale è arrivato quel fedifrago del Morbillo che, dopo averle attribuito senza segni di pentimento la palma della ciccia d'oro, le ha detto: "Però mamma hai i capelli più belli del mondo!"
Raperonzolo con la panza non si è mai vista, ma di questi tempi conviene non sottilizzare.

martedì 11 novembre 2014

Ciccia e dintorni

Mamma Pinkytos lo deve ammettere.
Lo spinning di Franz Cardio funziona.
La panza cala, il budino posteriore manifesta qualche beneficio. E la mater sull'orlo di una crisi di nervi, a pedalare come una forsennata in mezzo agli aspiranti Fausto Coppi cinquantasessantenni, si svaga, si rilassa e si diverte pure.
Finita la lezione però,  sudata come un tuareg in mezzo al deserto, si infila felpa, cappuccio e piumino e fugge dalle colleghe cicliste, ancora troppo in forma, troppo depilate, troppo vecchie, troppo tutto per i suoi gusti e va a casa a farsi una lunga doccia rilassante.
All'uscita della palestra tutti la guardano un po' male. Perché la mater pedalante con la coda di cavallo, che da tanto che ha pedalato si sente in procinto di diventare una top model, non sembra neppure lei. Così bardata sembra un terrorista dell'Isis in libera uscita. Una da evitare insomma.
Tuttavia, come detto, i risultati si vedono e questo galvanizza una pigrona impenitente e golosa come Mamma Pinkytos.
Sabato sera, per uscire a mangiare la pizza,  si è infilata un tubino di lana e Mister Baby, serafico, ha commentato: "Non sei mai stata così magra".
Così Mamma Pinkytos, che si pesa una volta ogni tre anni, non ha resistito al richiamo della bilancia.  Ebbene sì.  La mater profiterol è dimagrita e pesa solo un kg in più di sei anno fa, prima della gravidanza del Minty.
Tutta contenta si è infilata un cardigan terra e il legittimo consorte ha commentato: "Molto elegante". Mamma Pinkytos,  ormai decisa a sentirsi perfetta, si è mostrata dubbiosa: "Non è un po' da bisnonna?" E puntuale è arrivata la stoccata del marito fedifrago: "Sì.  Anche la mia bisnonna era elegante."
Mamma Pinkytos,  piccata, si è tenuta il suo cardigan beige da bisnonna. Guai a chiedere consigli di look agli uomini.
Porcamiseria.
Vestita da bisnonna, ma inusitatamente magra, è andata a cena con Mamma Uma Lineaperfetta (che già è uno scacco vivente all'autostima essendo quindici volte più magra di lei e trenta volte più curata) e Mamma Chicchi Compagnadisventura, con le rispettive famiglie. Ovviamente, essendo dotata di una buona dose di autoironia, è stata il bersaglio delle battute di Mister Baby e non solo. Lo spinning, le sue uscite con le amiche prenotate sul calendario della cucina,  la ciccia,  la sua scarsa diplomazia.
Mamma Pinkytos ormai se ne fa un baffo. Ha sposato la filosofia di vita di Mamma Gabry Domopack: tutti i "Ti amo" del mondo non valgono un "Ti trovo dimagrita".

lunedì 15 settembre 2014

Mamma Pinkytos e lo sport - atto III

Ebbene sí. Dopo l'acquagym di Ivano Vaccipiano e lo zumba di Ciobin, Mamma Pinkytos, che a settembre é sempre volenterosa, si é fatta incastrare di nuovo dalle sue malefiche amiche, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Gabry Domopack.
Cosí anche lei, Mamma Pinkytos, la fan numero uno dei waffles al cioccolato fondente,  la mater pizza&coca, ha acquistato uno di quei coupon a prezzo stracciato per venti-lezioni-venti di indoor bike, per gli amici spinning.
Solo il pensiero la orripilava.
Pedalare per un'ora buona seduta e in piedi, sudare come un muratore sotto il sole, faticare senza ricompensa finale.
Ha mandato avanti loro, le due Fausto Coppi in gonnella che, alla prima lezione sono state mandate via causa over-booking. Il che, ovviamente,  ha causato una crisi di nervi a Mamma Gabry la quale, in previsione della crono-scalata, non aveva neppure corso sul tappeto persiano. É finita con Mamma Gabry che ha corso al parco per un'ora precisa (non un minuto di meno, perché anche gli ultimi sessanta secondi sono importantissimi) e Mamma Polly che ha fatti ginnastica al dito chattando con il cellulare,  infrattata dietro un albero.
Ma poi una vera prima lezione c'é stata e a Mamma Pinkytos é toccato sentire le sue amiche dissertare di mutande imbottite e di calorie bruciate.
Quanto a lei, la mater sedentaria, ha cercato di rifilare il suo convenientissimo coupon a Mister Baby, ma senza apprezzabili risultati.
Cosí questa sera, soverchiata dal senso del dovere, all'ultimo minuto si é aggregata a Mamma Gabry.
Mamma Pinkytos, con i suoi leggings con il pizzo e la magliettona di Minnie, é approdata in una sala piena di uomini e donne assortiti, tutti fasciati (compresa la sua amica, orgogliosamente dotata di pantaloncini imbottiti) in quelle tutine attillate da ciclisti che a lei, mater ignorans, non ispirano per un duplice ordine di motivi:
1. fanno sudare e puzzare oltre la media.
2. evidenziano la ciccia in modo implacabile.
L'istruttore, ribattezzato Franz Cardio in quanto ossessionato dal cardio-frequenzimetro, ha immantinente addocchiato la neofita, invero già accerchiata da almeno tre aiutanti ciclisti indoor di età varie che si davano da fare per regolarle l'altezza del sellino, e le ha sottoposto i seguenti quesiti:
"Hai già fatto spinning?"
NO.
"Che sport fai?"
INSEGUIRE I MOSTRI VALE? VADO IN BICI OGNI TANTO.
"Da corsa o mountain bike?"
GRAZIELLA.
"Hai il cardio?"
COS'E'?
"Le tue scarpe non vanno bene. Per oggi stai così, ma servono più rigide. "
IN CHE SENSO?
"Anche i pantaloni non vanno bene.  Hai quelli imbottiti?"
HO L'IMBOTTITURA DI CICCIA NATURALE.
Alla fine Mamma Pinkytos ha pedalato, in piedi e seduta, come comandato da Franz Cardio, per tutti i 50 minuti. Si immaginava di scalare il Pordoi, di andare a prendere i nani, di correre in bici a mangiare una pizza. Non ha rischiato di morire e, soprattutto, l'imbottitura di ciccia naturale ha funzionato alla grande.
Ovviamente Mamma Gabry Domopack, non avendola a disposizione, ha dovuto necessariamente ricorrere al surrogato.
Peraltro, tanto pedalare (una ventina di km, secondo il monitor super tecnologico della sua bici) le avrà fatto anche perdere qualche etto e, una volta a casa, non ha trovato ad attenderla neanche un dolcino e ha dovuto accontentarsi di uno yogurt con i cereali.
Mica vuole rovinare l'imbottitura lei.

sabato 2 agosto 2014

L'età che avanza e il vestito di Mamma Pinkytos

Mamma Pinkytos si è sempre sentita piú o meno giovane. Forse perché in effetti lo era. Sia in assoluto, sia in relazione ai vari ruoli che di volta in volta si trovava a ricoprire. Una giovane laureata. Un giovane avvocato. Una giovane mamma, per i tempi che corrono, nonostante i 29 anni della prima maternità e i 32 della seconda.
Ora Mamma Pinkytos si vede vecchia. Non ci si sente a dire il vero. Perché lei si sente istintivamente giovane e molto spesso più giovane e di parecchio di chi le sta intorno. Colleghe, altre mamme... Il primo pensiero è: io sono più giovane.
Ma tra lo spirito e il resto c'è lo specchio, quel malefico arnese che costò carissimo a Biancaneve.
In effetti Mamma Pinkytos è proprio invecchiata.
Le occhiaie, la pancetta, scomodo residuo della sua gravidanza numero due, la pelle non più tonica, gli occhi spenti.
Il problema è che non si riconosce. Si sente come una principessa con il vestito sbagliato. Ed è una sensazione mai provata prima.
Sgradevole e sconosciuta.
Perché lei nel suo corpo-vestito, seppure imperfetto, ci è sempre stata bene, grazie ad una forte autostima e alla capacità di sapersi accettare, difetti inclusi. Tanto che non ha, non aveva, mai compreso la necessità di qualcuno di sentirsi perfetto, di piacere sempre e comunque.
Ora capisce.
Capisce che la necessità di piacere è molto spesso necessità di piacersi, di piacere a se stessi, di sentirsi nel proprio vestito.
Capisce chi non si piace e vuole cambiare qualcosa di sè, per sé e per nessun altro.
Capisce, anche se non condivide, la sua amica che mangia soltanto gelato e nulla più perché ognuno fa quel che può e che riesce, talvolta in modo del tutto irrazionale, per sentirsi nel proprio vestito. E se le modalità sono discutibili, l'obiettivo finale è insindacabile. Perché tutte, anzi tutti, abbiamo il diritto di piacerci. E questo Mamma Pinkytos lo ha capito solo ora che non si piace.
Capisce la sua mamma che in ogni vacanza porta con sé bigodini e smalto per le unghie. Piccole coccole e gesti di cura. Per sentirsi meglio. E tutto questo le fa una grande tenerezza.
Lei, con il suo bagaglio minimal, era abituata al look selvaggio, capelli al vento asciugati al sole, niente trucco.
Ora sa perché. Aveva vent'anni e a vent'anni nessuna ha bisogno di niente per essere bella. Ha la bellezza dell'età. La pelle di pesca e il fisico asciutto che oggi vede a queste ragazze che, a onor del vero, sono in molti casi comunque troppo imbellettate.
Oggi lei, che non ha abdicato al bagaglio minimal, vorrebbe tanto i suoi trucchi e la sua piastra per i capelli. Sembra un polipo con tutti questi capelli semiricci e il sole non attenua le imperfezioni della pelle.
È l'età che avanza. Il corso normale della vita.
Fa niente se molte cinquantenni le sembrano messe meglio di lei.
Mamma Pinkytos vuole credere che l'età le abbia causato anche danni alla vista.

mercoledì 9 luglio 2014

In un'altra vita

Mamma Pinkytos sarà andata dall'estetista tre volte in vita sua.
Un paio di volte per sistemare la linea delle sopracciglia e l'ultima ieri per utilizzare un coupon acquistato tempo fa per manicure e pedicure.
Non ci va mai un po' perché non ha tempo,  un po' perché non ci è abituata.  Su alcune cose Mamma Pinkytos è tra il pigro e il selvatico, ma, poiché ha sempre associato il centro estetico alla cura del sè, ha sempre pensato che in un'altra vita, magari in quella da pensionata, ci sarebbe andata spesso e si sarebbe sentita bella, curata e coccolata. Avrebbe avuto le unghie laccate e la pelle perfetta, liscia, senza un pelo neanche a cercarlo con il microscopio.
In un'altra vita.
Questi erano le fantasie e i buoni propositi di Mamma Pinkytos fino a ieri ovvero fino al momento in cui tra lei e l'estetista che le metteva lo smalto si è svolto il seguente dialogo:
"Deve stare attenta perché lo smalto sulle unghie delle mani è delicato".
"Ci proverò ma non sono molto portata a stare attenta. Gioco con i bambini,  impasto, lavo... Infatti lo smalto sulle mani non lo metto mai."
"Hai un bambino? "
"Due."
"E aspetti il terzo?"
"No, grazie. "
"Eh perché ho visto la pancia..."
"È ciccia."
"Ah. Sembri proprio in gravidanza. "
Mamma Pinkytos è uscita dal centro estetico depressa e pure un po' incazzata  perché, benché lei sia estremamente autoironica, su certi argomenti è suscettibile come tutte le donne.
Non si è goduta neppure per un istante l'ebbrezza delle sue unghie laccate color corallo e ha giurato solennemente che in un'altra vita dall'estetista non ci andrà neppure quelle tre volte.
Per sentirsi panzuta non serve pagare e, a pensarci bene,  neppure per mettersi lo smalto.

sabato 17 maggio 2014

La fatica delle operazioni di restauro

Il pensiero che Mamma Pinkytos ha formulato cinque minuti fa, mentre ingaggiava una lotta senza esclusione di colpi con l'ultimo frammento dello smalto semi permanente della scorsa estate che non ne voleva sapere di abbandonare l'unghia del suo alluce, le è sempre appartenuto, anche dieci anni fa, anche quando era più giovane e più magra: le operazioni di restauro, o di remise en forme che dir si voglia, sono una gran fatica.
Incremettarsi, imbellettarsi, tentare con scarsi risultati di mimetizzare occhiaie e brufoletti, lisciarsi o arricciarsi i capelli sono attività che le hanno sempre dato una gran noia.
Lei, la mater paleozoica, che per natura è un po' sciatta e un po' pigra, ha sempre guardato con un misto di sospetto e ammirazione chi si vede in giro alle otto del mattino perfettamente truccata e senza un capello fuori posto o chi esce per andare al cinema in tiro come se andasse a un matrimonio.
Lei nun gliea fa.
Grazie al cielo, nonostante questo, prima che la sua autostima avesse un netto tracollo a causa della panza da quinto mese che si ritrova, scomoda eredità della gravidanza numero due ("La panceraaaaa! Tutta colpa del fatto che non hai messo i mutandoni ascellari" tuona la Nonna R. Mah!), Mamma Pinkytos ha sempre avuto una discreta capacità di accettazione del suo aspetto fisico, al netto degli inevitabili momenti down che capitano a ogni essere umano, uomini reticenti compresi ("Un brufolo.. Oddio... meglio barricarsi in casa!" - " La cellulite! Che orrore... Quest'anno niente costume..").
Di casa alla fine è sempre uscita e si è sempre messa anche il costume, compensando con una bella abbronzatura ambrata la linea non proprio slim.
Però deve ammettere che, con l'avanzare inesorabile degli anni e con la crescita esponenziale degli inestetismi dovuti (oppure no) alle due ravvicinate maternità, inizia a comprendere la necessità di nascondere-mimetizzare-ricostruire-imbellettare-bistrare.
E talvolta è disposta a sobbarcarsi la relativa fatica.
Ora anche lei la mattina, nani permettendo, si trucca seppure poco e male, ogni tanto, se ha tempo, mette pure l'ombretto.
Nella borsa tiene il gloss e ogni tanto si dà una passatina.
Si è fatta mettere l'estate scorsa (udite udite!) lo smalto semi permanente alle unghie dei piedi. Sì, proprio dall'estetista, soggetto la cui porta non aveva mai varcato fino a quel momento, neppure in occasione del suo matrimonio. Era stato il regalo per la festa della mamma che le aveva fatto la Nonna R. E, peraltro, è stata anche l'unica occasione in cui l'ha varcata quella porta visto che, a distanza di un anno, sta cercando di fare saltare a colpi di lima il residuato bellico di quel malefico gel che avrebbe dovuto essere rimosso, previo appuntamento,  dall'estetista medesima un paio di mesi più tardi. A furia di rinviare, é passato un anno.
Smalto a parte, ora anche la mater bacchettona, estimatrice del nature look, quando e come può tenta qualche imbellettamento per piacersi di più.
Mamma Pinkytos ha capito che non era sciatta nè pigra, era solo più sicura di sè e si piaceva abbastanza.
Forte di un buon grado di autostima, si accettava per quello che era: non magrissima, ma certamente non grassa, non bellissima, ma certamente non brutta. Di lei, come di quasi tutti, ce n'erano di più belle, di più brutte, di più magre e di più grasse.
Oggi è tutto più complicato e diverso.
Quando non si hanno più vent'anni il corpo diventa uno specchio: la stanchezza si vede, le notti insonni si vedono, le torte al cioccolato si vedono, gravidanza e allattamento si vedono.
E le operazioni di restauro diventano quantomai necessarie e complicate.
Mamma Pinkytos si specchia e pensa che, da questo punto di vista, una bella vacanza ti dà una grossa mano.
Un filo di abbronzatura, l'aria più rilassata e anche il restyling diventa meno faticoso.
Dal collo in su Mamma Pinkytos si vede quasi bella.

lunedì 31 marzo 2014

A caval donato

Qualche volta  i clienti di Mamma Pinkytos,  come quelli di ogni avvocato che si rispetti e che fa del suo meglio per risolvere le grane più o meno grandi di chi si rivolge a lei, le sono grati.
Qualche volta qualcuno di questi le fa un regalo.
C'è chi va sul classico e le manda piante e fiori, chi le promette cassette di frutta e verdura, chi ha portato in studio due polli vivi seminando il panico tra le segretarie (ma erano per un collega), chi va più sul personale.
E inevitabilmente azzarda.
Perchè fare un regalo originale e personalizzato a chi si conosce poco è come giocare alla roulette.
Negli anni, Mamma Pinkytos ha ricevuto (sempre con piacere perchè l'importante è il pensiero):
- varie suppellettili arabeggianti e mediamente maleodoranti;
- un paio di ciabatte da casa di raso a punta tipo elfo numero 35 (lei è alta 1,75 e ha il 40 di piede);
- una targa per lo studio di radica, proprio quella per le bare, con effigiato il suo nome in lettere turchesi, che ha esposto orgogliosamente nella stanza magazzino, tra l'inquietudine generale;.
- monili di varie foggie, rigorosamente kitch;
- vini e oli;
- barrette e integratori Herbalife;
- gratta e vinci e biglietti della Lotteria.
Oggi, invece,  un cliente, tale Omar Rapovic, ha regalato a Mamma Pinkytos una crema antirughe. Pour femme over 45.
È vero che lei in questi giorni ha le occhiaie fino ai gomiti...
È vero che la prova costume la terrorizza perchè l'età avanza e lei cade a pezzi.
Maporcamiseria, di anni ne ha appena compiuti 34.
Mannaggia a Omar Rapovic.
Dovrà rivedere il suo aspetto. Volente o nolente.
Oggi al parco ha raccontato il gustoso aneddoto alle sue amiche mamne.
"È una questione di look." Ha sentenziato Mamma Polly Capellipazzi con leggings neri, scarpe verdi, vestitino arancio e borsa fucsia.  "Guardati... E comunque ora sembri più vecchia poi quando lo sarai veramente sembrerai più giovane."
E dire che Mamma Pinkytos,  con le calze trasparenti (quelle da vecchia) con un vistoso buco, uno dei suoi vestiti fantasia preferiti e gli stivali di tessuto sfilacciati si sentiva giovanissima.
Mica può andare al lavoro in tuta lei, mannaggialamiseria. E neanche con i leggings e le casacche fricchettone.
Per fortuna, sentendosi chiamata in causa, interveniva a sua difesa la sua consulente  di immagine ufficiale, Mamma Gabry Domopack: "Cosa dici? Sta benissimo. Vestitino, stivali... supergiovane!"
Cometenessunomai.
Finiva che Mamma Pinkytos, come gesto di estrema riconoscenza al termine di una giornata difficile, regalava a Mamma Gabry la crema antirughe over 45 facendola felicissima, poi recuperava la sua rumorosa tribù e si dirigeva verso casa.
"Come stai bene oggi mamma" le diceva il Minty dandole la mano per attraversare la strada.
"Mi sei mancata oggi".
Mamma Pinkytos si sentiva felice, anzi felicissima.
E giovane, anzi giovanissima
Alla faccia di tutti gli Omar Rapovic del mondo.
A caval donato non si guarda in bocca.
Maporcamiseria, era quasi meglio la lapide di radica.

sabato 1 febbraio 2014

Il fascino del pancione

Mamma Pinkytos esce dall'agognata doccia settimanale, si infila l'accappatoio e inizia ad asciugarsi i capelli.
Inopinatamente irrompe il Minty che, quando la sua mamma è in bagno, ha sempre qualche esigenza impellente: "Mamma, devo lavare i denti."
"Vieni nano."
"Che puzza!"
"Che strano.. La mamma si è appena lavata e il bagno è profumato."
"Ah ecco, sono i tuoi capelli che puzzano."
"È il profumo del balsamo.."
"Bleah! Buttalo via questo balsamo... Invece mi piace tantissimo il tuo pancione".
"La mamma non ha il pancione, non ce l'ha più..."
"Sì che ce l'hai! Guardalo qui! Io ci vorrei rientrare..."
"Ci vuole un pancione più grande per farci stare un bimbo..."
"A me sembra bello grosso e scommetto che la mia testa ci sta..."
Mamma Pinkytos ha incassato e invitato il nano molesto ad uscire dal bagno.
E' vero che il pancione ha un certo fascino, ma in linea di principio sarebbe preferibile essere incinta per poterlo sfoggiare.
Forse sarebbe meglio che Mamma Pinkytos, anzichè profondere tante energie nel cucinare e consumare dolci di ogni tipo, si dedicasse seriamente allo zumba.
Uh uh!

martedì 29 ottobre 2013

Dieta

Mamma Pinkytos si mangia un Twix bianco nella pausa d'udienza (un pezzo, soltanto un pezzo. Certo che poi il resto va a male e sporca la borsa.. Via, crepi l'avarizia!).
Mamma Pinkytos ultimamente vive a panini e, per compensare, mangia un cioccolatino ogni volta che può.
Mamma Pinkytos si sente un po' stanca e un bel marocchino dolce, schiumoso e cioccolatoso la tira proprio su.
Mamma Pinkytos quando torna da zumba si mangia un budino, biscotti e qualsiasi cosa capiti a tiro.
Mamma Pinkytos, per Halloween, ha preparato i biscotti a forma di zucca decorati con la pasta di zucchero. Sono così belli che dispiace mangiarli, ma sono cosí buoni che in fondo il dispiacere è relativo.
Mamma Pinkytos ha sempre un Kinder nella borsa perchè non si sa mai. Non sempre lo porta ai nani all'uscita di scuola.
Mamma Pinkytos è a dieta. Sí, una particolarissima dieta a base di dolci e schifezze che fa venire i brufoli e contrarre gli addominali per nascondere la pancetta incipiente.
Almeno facesse bene allo spirito... Ma fa pure sentire in colpa!

mercoledì 23 ottobre 2013

Tutto è relativo

A Mamma Pinkytos fa male dappertutto. Il post-zumba e soprattutto i postumi della pettegolezzi-session post-zumba, in strada al freddo, madida di sudore, con Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Gabry Camomilla, si fanno sentire.
La verità é che Mamma Pinkytos non ha più l'età.
Sabato, dopo la lezione di musica del Morby, mentre i nani giocavano a nascondino, si è intrattenuta con il papà di Giommi, un amichetto del Minty, il quale alla simpatica domanda del nano grande (al quale manca del tutto la concezione del tempo): "Mamma, tu hai cinquantasette anni, vero?!" (che dire?! I suoi nani, alla faccia di Edipo, la vedono più vecchia della nonna!), tutto garrulo, ha risposto: "Ma no Minty! La tua mamma avrà tra i trentacinque ed i quarant'anni!"
Al che, Mamma Pinkytos, altrettanto garrula e alquanto diplomatica, ha invitato i nani al loro gioco preferito: "Bambini, adesso picchiamo tutti il papà di Giommi."
La diplomazia non rientra tra le qualità di Mamma Pinkytos che, in momenti di maggior gloria, avrebbe risposto:
1. Quarant'anni tua sorella.
2. Ma ti sei visto?!
4. Hai la polenta nel cervello?!
3. Non ti hanno mai insegnato che non si chiede e non si dice l'età di una signora?!
Dopodichè, con nonchalance, ha puntualizzato la sua età: tren-ta-tre, come Gesù Cristo in croce.
I soggetto in questione, non pago, ha continuato: "Ho fatto una gaffe?" Ebbene sì hai fatto una gaffe. Me-la-le-go-al-di-to. "E' solo perchè hai due figli... Quindi uno fa due conti... Ma poi non vuol dire in effetti. Mamma Polly Capellipazzi ha due figli ma credo sia molto giovane".
Anvedi questo.... Manco il gioco del silenzio ti hanno insegnato!
Per la cronaca: la baby mamma Polly Capellipazzi ha un anno in meno di Mamma Pinkytos, mentre la Nonna R, mamma di Mamma Pinkytos, ha solo cinque-sei anni in meno della mamma del Giommi, nonchè moglie di Mister Gaffeur.
Va bene che tutto è relativo, maporcamiseria.
Tornando a ieri, Mamma Pinkytos e Mamma Polly Capellipazzi sono arrivate in palestra trafelate, con il solito colpevole ritardo, con la borraccia di Trilly l'una e una maglia premaman l'altra (Mamma Pinkytos non ha figlie femmine, quindi era quella con la maglia premaman con la scritta "E' UN MASCHIETTO"). Mamma Gabry Camomilla era già in postazione, come un'alunna secchiona e si era pure già iscritta al corso per un anno. Il fatto è che lei ha fatto di tutto ciò che fa sudare e dimagrire una missione. La prossima volta forse, per sudare di più, verrà a zumba con il domopak sulle cosce. E verrà inevitabilmente ribattezzata Mamma Gabry Domopak.
Anche Mamma Polly e Mamma Pinkytos si sono iscritte al corso - uh uh! - per tre mesi, perchè l'iscrizione annuale è psicologicamente insostenibile.
Tutto è relativo.
Se Mamma Gabry è la precisione, la programmazione, l'organizzazione, Mamma Polly Capellipazzi e Mamma Pinkytos sono il caos, il last minute, il "vedremo".
Se Mamma Gabry zumba tutta bella attillata, domopak a parte (lei può!), Mamma Pinkytos e Mamma Polly hanno lo street look dei ballerini di hip hop rivisitato (leggasi maxi maglie e maxi shorts, se del caso anche premaman!).
Tutto questo le fa ridere, ridere, ridere, facendo parecchio casino, sulla via del ritorno a casa.
Manca la pizzetta, ma lo svago c'è tutto.
Viva lo zumba, viva il post-zumba, viva le mamme che sono e sembrano giovani e quelle che sono (relativamente giovani), ma sembrano vecchie.
Tutto è relativo.
Maporcamiseria.


mercoledì 16 ottobre 2013

Uh-uh!

Mamma Pinkytos se l'è ripetuto nella mente tutta la notte, ogni due minuti esatti, questo "uh-uh!" che è a metà strada tra un urlo tribale e il verso fastidioso di un grosso uccello notturno.
Infatti non ha dormito molto bene, anche se i presupporti erano incoraggianti.
E' tornata dalla lezione di prova di zumba sudata come un muratore sotto il sole di agosto, con le gambe che ballavano da sole.
Lei, Mamma Gabry Camomilla e Mamma Polly Capellipazzi si sono salutate con un bel "uh!-uh!" da un lato all'altro della strada. Perchè all'inizio urlare come e più che in sala parto ti sembra ridicolo, poi entri nel mood e diventa liberatorio, oltre che utile per dare ritmo ai movimenti, cosa non facile per chi, come Mamma Pinkytos, ha il senso del ritmo e la coordinazione di un muflone.
Ma a zumba si ride, e tanto, per diversi motivi.
Primo perchè fa ridere pensare che trentacinque soggetti che hanno in comune solo l'appartenenza al gentil sesso si ritrovino in una minuscola palestra a urlare come pazze e a sudare come muratori. E tutto questo volontariamente, per sano masochismo. E pagando pure.
Secondo perchè ci si muove tantissimo e in modo scoordinato, si salta e, oltre all'esercizio fisico ( e che esercizio fisica!) si fa direttamente anche la sauna.
Terzo per gli istruttori, alquanto sui generis. Ciobin Boing-boing e Alina Filoderba sono una coppia di ignota nazionalità, che viene ad insegnare zumba con un minuscolo cagnolino che, spaurito per il chiasso e per gli "uh-uh", viene coccolato a turno. I due si alternano e ballano una coreografia ogni due, loro, mentre le trentacinque poverette di cui sopra, lingua fuera, si affannano senza interruzione per stare al passo.
Ciobin, tutina psichedelica e ghigno da pazzo, salta come un forsennato e segue uno schema non intellegibile ai più.
Alina Filoderba, tutta attillata e di nero vestita, ha lo sguardo di una quindicenne e il peso specifico di un fuscello Quando si piega sulle gambe e muove il bacino ti dà il nervoso perchè a te, comune mortale, che zumba lo fai per stare lontano dai nani un'ora alla settimana senza alcuna vellleità, a piegarti sulle gambe e a muovere il bacino (ammesso che non ti venga il colpo della strega o la sciatica) ti balla tutta la ciccia.
Comunque:
- Mamma Gabry Camomilla, fanatica del movimento "sudatorio" e brucia grassi era entusiasta e sosteneva che basta una lezione guardando bene la persona che hai a fianco per imparare i movimenti. Mamma Pinkytos, per rispetto, non si metterà mai a fianco di Mamma Gabry;
- Mamma Polly Capellipazzi saltava, shakerando ben bene il latte per il Banana. Mamma Pinkytos già se lo vedeva il nanetto, con quegli occhietti vispi, a urlare "uh-uh!" prima della poppata;
- Mamma Pinkytos si è divertita. Saltava e girava per lo più a caso. Ogni tanto sculettava anche. Era parecchio incuriosita dal contesto. Una volta a casa si è trattenuta e, anzichè mangiarsi una bella fetta di torta caprese, si è fatta solo una tisana con i biscotti.
Poi -uh-uh!- ha ballato tutta notte.
Alla mattina la panzetta c'era ancora, ma questo è solo l'inizio.
Uh- uh!

mercoledì 9 ottobre 2013

Il trucco c'è e si vede

Questa mattina Mamma Pinkytos dopo la levataccia, la fatica di preparare i nani, una corsa fino alla stazione cercando di aprirsi un varco tra i pendolari in fase di protesta, un viaggio in treno, uno in metropolitana, una scarpinata fino e nel tribunale per cercare un'aula che nessuno conosceva e dopo un'udienza, ha avuto la pessima idea di entrare in un negozio di cosmetici del centro di Milano, zona San Babila, dove anche la più sciatta delle commesse é più elegante-ordinata-truccata di lei.
Un pesante colpo per l'autostima delle stressate clienti in pausa-lavoro, delle cui condizioni psico-fisiche chi organizza e gestisce questi negozi dovrebbe tenere conto.
Mamma Pinkytos, da qualche tempo, si era messa in testa di comprarsi un ombretto per la prima volta in vita sua, così, per rinnovare il suo look, senza neppure avere molta idea su come si mette. Ma mica ci vorrà la laurea per mettersi un ombretto, aveva pensato, immaginandosi già meravigliosamente truccata e chiccosissima.
Essendo un'amante del self service, questa mattina, mentre aspettava di riprendere il treno, stava amabilmente confrontando colori e sfumature nel negozio di cui sopra dove, tuttavia, il self service é assolutamente malvisto, a giudicare dalla solerzia delle commesse-avvoltoio di nero vestite: "Signora, dunque vuole un ombretto."
"Mah... Ci sto pensando..." tentennava intimorita Mamma Pinkytos.
"Benissimo. Lo vuole. Quanti ombretti ha a casa?"
"Nessuno."
"Oh mio dio! Dunque prenda questo e questo... E poi deve prendere anche questo ed eventualmente questo..."
Cat-woman prendeva immantinente un cestello del negozio che, in un batter d'occhio, era pieno di scatolette di varie dimensioni.
Mamma Pinkytos, per non trovarsi in difficoltà alla cassa, cercava di frenare l'entusiasmo della woman in black: "Aspetti. Un marrone, mi dia un ombretto marrone."
"Compatto? In crema o in polvere? Ha visto la linea nuova?"
Mamma Pinkytos non conosce la differenza tra un ombretto in crema e uno in polvere e si trucca una volta all'anno, per lo più a Natale o a Pasqua: "No, veramente va bene anche quella vecchia."
"Ma c'è un'enorme differenza! E poi ha bisogno dell'applicatore di due misure e del pennellino per le sfumature. Poi abbiamo questo nuovo prodotto per il contorno.."
"Non mi trucco, grazie."
"Ma può usarlo anche come eye liner!!!"
"Non metto neppure quello..."
Cat-woman deve avere pensato che Mamma Pinkytos era un caso perso e si é allontanata scuotendo la testa. Mamma Pinkytos ha passato dieci minuti a rimettere a posto i quindici cosmetici che la solerte commessa-avvoltoio le aveva messo nel cestino.
Ha comprato un ombretto marrone, quello sì, e domani proverà a metterselo. Se la incontrate e vi sembra la cugina di Frankestein, siate clementi. É alle prime armi.

giovedì 9 maggio 2013

Obiettivo restyling fallito

Mamma Pinkytos ha una tosse che sembra tisica, ha le occhiaie fino ai gomiti, i capogiri, i capelli sporchi e le sopracciglia alla Teo Teocoli. Insomma, per non cadere im depressione evita accuratamente specchi et similia.
Per evitare il pericoloso meccanismo in base al quale più  si é messi male e più ci si lascia andare (eh perché stamattina, tanto per gradire, ha pure i gambaletti color carne con l'elastico in vista!!!), Mamma Pinkytos aveva deciso di regalarsi, dopo oltre tre mesi, una seduta dal parrucchiere. Una sorta di auto-regalo per la festa della mamma di domenica.
L'idea era quella di farsi tagliare e arricciare i capelli, come solo lei sa fare, da Giusy Manidifata e di farsi sistemare le inguardabili sopracciglia da Lila Millesmalti.
Ovviamente niente é andato come previsto.
Mamma Pinkytos sta aspettando da quaranta-minuti-quaranta sugli odiosi divanetti (M.P. odia aspettare!!!) sottraendo tempo prezioso al lavoro e non ci sono né Giusy Manidifata né Lila Millesmalti.
Di taglio non se né parla. Spera nella provvidenza almeno per la piega.
Uff...

giovedì 4 aprile 2013

Questione di dettagli

Tutto è relativo.
Quando si è adolescenti, ci si focalizza per lo più su un difetto fisico, come la cellulite o i brufoli. Forse perchè è l'unico, forse perchè è quello che gli altri notano di più (uffa).
Insomma, gli si dichiara guerra, con le buone o con le cattive.
Poi si cresce.
La vita si complica.
Un po' si capisce che l'aspetto fisico non è l'unica cosa che gli altri notano e che ci sono altre armi tanto per essere socialmente accettati, quanto per conquistare, quanto (soprattutto) per piacersi, un po' si hanno meno tempo e meno energie da dedicare alle cause perse. Non da ultimo, l'età peggiora decisamente le cose (e se ci sono pure i figli), nel senso che quel difettuccio o difettone che era al centro del mondo, ora è una goccia nel mare. Il che, se vogliamo, lo rende un difetto trascurabile, uno dei tanti.
Mamma Pinkytos, per esempio, che in realtà ha sempre avuto abbastanza autostima da non crocifiggersi per questioni legate all'esteriorità. a vent'anni si crucciava per un po' di cellulite.
Pensava che fosse colpa del caldo, dell'inquinamento, degli ormoni, di Cernobyl, della cattiva circolazione, dello stress, dei dolci, delle patatine fritte, dei suoi genitori echipiùnehapiùnemetta.
Tredici anni e due figli dopo, quella cellulite lì (che nel frattempo si sarà senza'altro moltiplicata) se la dimentica quasi.
Perchè ora è in compagnia. Precisamente si gode la compagnia ingombrante di una pancetta  assolutamente antiestetica (se Ivano Vaccipiano, con le sue sedute intensive di acquagym e la sua buona volontà, la vedesse senza costume intero gli verrebbe la depressione), di una macchia in viso che secondo il dermatologo è una lentigo solaris mentre secondo Mamma Pinkytos è una macchia scura della vecchiaia (anvedi, a trentatre anni!!!!) che peggiora ad ogni gravidanza (quindi in teoria ora non dovrebbe peggiorare più), delle tette a bistecca post allattamento prolungato (non credete a chi vi dice che l'allattamento è una ginnastica naturale che tonifica il seno. Balle!!! Però con un'altra gravidanza tutto torna come prima. Provare per credere!), di una cicatrice sull'occhio sinistro, residuato bellico dell'incidente stradale occorso a Mamma Pinkytos un anno fa, delle ginocchia storte (quelle ce le aveva anche prima), delle smagliature sparse (sempre colpa dei nani)  echipiùnehapiùnemetta.
A questo punto, direte voi, Mamma Pinkytos puoi chiuderti in casa e buttare la chiave.
E invece no. Perchè, tutto sommato, crede che sia una questione di dettagli.
Ieri Mamma Pinkytos, che adora le vetrine dei negozi in primavera, ha fatto un giro di ricognizione.
Quando le stoffe si alleggeriscono e gli scaffali sono pieni di maglie e abiti dai colori pastello, viene proprio voglia di comprare qualcosa.  Ma tutto quello che Mamma Pinkytos provava le stava male, per via della panza incipiente.
Le stava male IERI.
E allora non ha comprato niente.
Magari domani, quando la pancetta calerà un po', quando non avrà mangiato la verdura che gonfia o quando semplicemente non ci penserà, si sentirà più snella.
Lei di solito, quando si vede male fa così: pensa alla visione complessiva di sè, quella che crede che gli altri dovrebbero percepire.
Pensa a cosa le piace del suo aspetto: l'altezza, i capelli e...beh, adesso non le viene in mente altro (data l'ora tarda, cosa avete capito?!).
Ma è sicura sicurissima che non tutti vedano i dettagli nefasti che vede lei. O almeno lo spera.
Insomma, sono le undici e mezza passate. Si siede adesso (escludendo le ore in studio) dopo diciassette ore diciassette.
Potrà pure essere un po' confusa.
L'importante è crederci. Oltre che di dettagli è anche tutta una questione di punti di vista.