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domenica 27 aprile 2014

Voleva scrivere di quel giorno

Mamma Pinkytos, in questo fine settimana lungo, voleva fare un sacco di cose: sistemare casa, stare con i nani, comprarsi una borsa nuova, andare dal parrucchiere.
Non ha fatto nulla di tutto questo.
Venerdì 25 aprile ha lavorato come neanche gli altri giorni: dalle 9 alle 19 no stop. Ha appaltato i suoi nani, che le sono mancati così tanto da fare male alka bocca dello stomaco, è andata in ufficio con i capelli così selvaggi da meritare la tutela di Greenpeace e così influenzata da riuscire a malapena a parlare.
Poi ieri. Una corsa continua, con la stanchezza negli occhi, nelle gambe, nella testa.
E dire che la mater illusa voleva fare un sacco di cose.
Dipingersi le unghie, cercare su Internet una dieta anti ciccia, mettere via gli stivali invernali.
E poi... poi voleva scrivere di quel giorno.
Quel giorno, il 26 aprile, di sei anni fa' in cui lei e Mister Baby si sono detti sì, in uno dei giorni più belli della sua vita.
Voleva scrivere, magari non proprio di quel giorno, ma di quelli prima che sono tanti e di quelli dopo, quelli già vissuti e quelli ancora da vivere. E anche di tutte le cose, i momenti, che quel sì glielo fanno dire ogni giorno.
Di quando Mister Baby tiene, proprio come ora, la mano al Minty che vuole compagnia per addormentarsi e lo fa per ore, con un amore e un'abnegaziobe dei quali neanche Mamma Pinkytos a volte é capace.
Di quando, mentre la casa crolla sotto l'assalto dei nani e Mamma Pinkytos farnetica esasperata e sommersa dai bagagli in fase di preparazione, e lui decalcifica la macchinetta del caffè con tutta la calma del mondo.
Di quando i nani cantano: "E chi si chiama papà si alzi in piedi e faccia tanti salti e muova un po' la testa..." e Mistet Baby, nel bel mezzo di una pizzeria si alzza e inizia a saltare sorridendo.
Di quando lui ascolta Mamma Pinkytos, si interessa a quello che fa, spronandola e facendola sentire importante.
Di quando guarda il video del Minty a due anni, piangendo come un bambino.
Di quando Mister Baby è Mister Baby: allegro, smemorato, entusiasta, lamentoso e un sacco di altre cose che Mamma Pinkytos non ricorda. Perchè lei ha 34 anni e 15 li ha passati con Mister Baby. Lui è lei, qualcosa oltre l'amore, e senza le mancherebbe una parte di sè.
Hanno costruito una casa con le fondamenta loro due, da bravi sgobboni.
Glielo disse Mister Baby, forse una decina di anni fa'.
E la loro casa ora è diventata grande, sono in quattro e quei quattro sono il mondo meraviglioso di Mamma Pinkytos, il luogo esatto dove lei vorrebbe essere.
Voleva scrivere di quel giorno Mamma Pinkytos.
Forse un po' ha scritto e va bene così.

venerdì 26 aprile 2013

26 aprile

Il 26 aprile é un giorno speciale per la Pinkytos' Family.
Cinque anni fa', dopo dieci di reciproca sopportazione, Mamma Pinkytos e Mister Baby si sposavano e festeggiavano con una festa bellissima, dove anche gli sposi mangiavano e si divertivano. Tanti amici, poche fotografie, un castello meraviglioso, una giornata senza neanche una nuvola dopo settimane di pioggia.
Cinque anni fa', in questo momento, Mamma Pinkytos e Mister Baby stavano gozzovigliando allegramente. Mamma Pinkytos si era alzata presto, dopo una notte quasi insonne, si era parrucchierata (capelli sciolti, niente di complicato), si era abbuffata di pasticcini che sempre sono offerti a casa della sposa, e, allegra e felice, era andata verso la chiesa su un Maggiolone Cabriolet.
Mister Baby aveva preparato la cioccolata calda per colazione (tanto per stare leggeri) per sé e per gli zii cinesi, si era pure lui parrucchierato e aveva mandato alla sposa un meraviglioso mazzo di rose.
Cinque anni dopo, Mamma Pinkytos ha portato il Morby dal pediatra, gli ha imboccato la platessa e l'ha messo a letto. Mister Baby é al lavoro e, proprio oggi si abbufferà da solo (Mister Baby dice che, quando é costretto a pranzare da solo, compensa la carenza di compagnia con il cibo).
Tante cose sono cambiate da allora.
Mamma Pinkytos e Mister Baby vivevano in un bilocale, un pied-a-terre perfetto per il loro separarsi e ritrovarsi quotidiano (Mamma Pinkytos lavorava in un'altra città e faceva vita da pendolare) e desideravano una figlia femmina che avrebbero chiamato Anouk. Può essere che dio o chi per lui abbia ascoltato quelli (praticamente tutti gli amici e parenti) che ritenevano che, piuttosto che una bimba con un nome da cane, sarebbe stato meglio avessero avuto un maschio.
Mamma Pinkytos non sa se il motivo é questo, ma i novelli sposi di allora oggi hanno due figli maschi, una casa grande, hanno costruito molto, lavorano insieme e da quel 26 aprile il tempo non ha mai smesso di correre.
Sono cambiate molte cose, ma altre, molte altre, sono rimaste uguali.
Mister Baby e Mamma Pinkytos, nei loro quindici anni insieme che sono quasi metà della vita di Mamma Pinkytos, sono cresciuti insieme smussando angoli e differenze, come due piantine che si appoggiano l'una all'altra e non si distinguono più.
Hanno imparato a sopportarsi, a rispettarsi, a conoscersi, ma senza mai dare nulla per scontato e senza mai perdere di vista quello che li ha sempre uniti.
Anche quando la stanchezza é tanta cercano di confrontarsi, di spiegarsi. Se Mamma Pinkytos non racconta qualcosa a Mister Baby, per lei é come se non fosse successo niente e crede che per lui sia lo stesso.
Poi c'é il progetto di vita, di famiglia ed é qualcosa di prezioso, da difendere. Perché quando si diventa genitori si ama anche il padre che uno diventa, con gli occhi luccicanti e l'entusiasmo di vedere la vita che nasce e che cresce.
Ricordare e rinnovare tutto questo é molto importante per Mamma Pinkytos, per Mister Baby e per i loro nani.
Il 26 aprile nella Pinkytos'Family é un giorno speciale.
É per questo che stasera la famiglia al completo andrà a cena fuori.
Se avessero trovato un volontario disposto a baby- sittare i nani, forse Mamma Pinkytos e Mister Baby avrebbero fatto una cena romantica. Ma in fondo loro, un quotidiano angolino romantico già ce l'hanno ed è bello, quando si può, stare tutti insieme.