venerdì 17 luglio 2015

La fine di un'epoca

Questo pomeriggio, per l'ultima volta, Mamma Pinkytos è andata a prendere al nido il nano Morby e alla scuola materna il nano Minty.
I figli crescono, la mater non dormiens invecchia e la vita scivola via veloce, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Nel chiudere il cancello del nido, dopo cinque anni (prima per accompagnare ed andare a prendere il piccolo Minty, subito dopo di seguito per il Morbillo) in cui lo ha aperto e chiuso infinite volte con emozioni e umori variabili, a Mamma Pinkytos è scesa una lacrima.
Persino la cuoca si è fermata per salutarla in quel piccolo mondo a misura di bimbo in cui lei, ormai, faceva parte dell'arredamento. Come un armadietto o una sedia piccolina.
Mamma Pinkytos, presidente del Consiglio di Nido honoris causa da tempo immemore, veniva consultata per molte decisioni. Il Morby, su quelle brandine di legno da gnomo, ci ha dormito dall'età di sei mesi. Poi, senza che lei se ne accorgesse, è diventato grande.
A settembre andrà alla scuola dell'infanzia, al posto del Minty che oggi, ha concluso la sua avventura e, tra due mesi, andrà alla primaria, dove servono libri, zaino e quaderni, dove bisogna stare seduti per gran parte del tempo.
Lui, che è una cavalletta color cioccolato dalla lingua lunga.
Mamma Pinkytos oggi si è sentita vecchia.
Al nido le hanno detto: "Arrivederci", con un terzo nano "tu che per fare la mamma ci sei nata".
Ma lei, che pure adora i nani e il loro mondo colorato, che non concepisce gioia più grande che quella di un figlio, oggi non sa se ce la farà ancora a rientrare nel mondo lento dell'attesa e della nascita.
Mamma Pinkytos, che del Minty non si è persa un respiro e che del Morby ha la sensazione di essersi persa tutto nel fluire troppo veloce dei giorni, ringrazia di avere pensato a tutto questo oggi.
Di essersi fermata un attimo a ricordare mesi e anni veloci, quotidianità, sorrisi,  pianti, capricci, pannolini, congiuntiviti, scariche più o meno brutte, saluti, ricongiungimenti, merende, momenti importanti.
Forse non tutto è fuggito via.
Forse è tutto dentro di loro.
Dentro quei due nanetti-aquiloni in fuga veloce verso la vita.
Quanto a lei, la loro mamma, ha fatto il possibile per insegnargli un poco a volare.

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