mercoledì 25 novembre 2015

Tutto il tempo del mondo

Quando Mamma Pinkytos è in giro per l'Italia per lavoro, le sembra di avere a disposizione tutto il tempo del mondo.
Parte con un bagaglio inesistente per viaggiare leggera, si porta 2-3 libri da leggere, ha l'idea di organizzare cene, rimpatriate, vacanze.
Fa niente se poi tra telefonate e mail di lavoro e il malefico Whatssapp  che con tutti i suoi infiniti gruppi le infestanti il cellulare, la mater oraetlabora non si accorge neppure di essere arrivata a destinazione.
E poi mangia. Perché lei, quando ha tempo e non sta fisicamente correndo, mangia. A raffica e di tutto. Patatine, biscotti, caramelle, salatini, cioccolatini echipiùnehapiùnemetta. Come se il fatto di essere lontano dal suo habitat naturale, le consentisse di rompere gli schemi. Non certo per quanto riguarda lo stomaco e la dieta. Più che altro è una questione di continentale e di decenza, visto che poi a furia di junk food le vengono la nausea, il ribrezzo, la voglia di mettersi in quaresima di schifezze vitanaturaldurante.
Ma qualcosa s'ha da fa' per campà.
E Mamma Pinkytos, quando è stanca e affaticato,  perde ogni freno inibitorio e fa di tutto per gratificarsi.
Tanto più che questa volta si é anche ammalata. Ha una tosse da tisica e una faccia da zombie e teme seriamente che questa sera al suo rientro i nani possano non riconoscerla.
Vorrebbe dormire. Per migliorare l'aspetto delle occhiaie. Ma non ce la fa.
Ha sonno ma ha mal di gola.
È stanca ma ha il raffreddore.
Vorrebbe dormire ma anche leggere-ascoltare musica-lavorare-chiacchierare.
"Farò tutto". Pensa Mamma Pinkytos che ha tutto il tempo del mondo.
Poi risponde a una chiamata di lavoro con la sua voce da oltretomba. Mentre fatica a parlare si mangia sette biscotti.
Ai nani ha portato sfogliatelle e frolle.
Si immagina già il Morby che dice : "Però a me non mi piacciono. Io volevo la crostata ai frutti di bosco che quella mi piace tantissimo." E il Minty che gli fa eco: "Mamma, ti posso dire una cosa? Io volevo il cannolo."
E si immagina già Mamma Pinkytos farsi eroicamente carico dell'eliminazione dei dolci molesti, con abnegazione e senso del dovere.
E la successiva seduta di autocoscienza mentre giura a se stessa che mangerà solo insalata fino a nuovo ordine.
Alla mater non dormiens avere tempo fa male. E il tempo è un concetto molto molto relativo.

lunedì 9 novembre 2015

Dove eravamo rimasti

Mamma Pinkytos non è più credibile neppure quando elenca, in modo semiserio come è suo costume, le 1001 ragioni per le quali latita.
Eppure da raccontare ce ne sarebbe.
Perchè i nani crescono che è un piacere e lei, la mamma lumaca, sigh sigh, invecchia e ha le occhiaie e n. 1 capello bianco. Per ora è solo uno, ma la catastrofe è potenzialmente in agguato.
Per capire dove eravamo rimasti, come sempre, la mater semi-dormiens (perchè adesso ogni tanto, al netto delle pipì-acqua-paura-maleeeee del Morbillo, dorme e qualche volta russa anche) si affida all'ordine sparso.
1. Mamma Pinkytos ha sentito alla radio che le mamme che lavorano-cucinano-lavano-portano i mostri a scuola e alle varie attività-li recuperaro e non li ammazzano sono tutte potenzialmente sante. Sono le sante moderne. Le novelle Maria Goretti. Lo ha detto non so che prete alla radio. Con il Giubileo aumenteranno a dismisura le canonizzazioni. Mamma Pinkytos, che credeva che il cerchio che sente alla testa fosse la voglia di letargo autunnale, ha capito che è l'aureola. E la cosa la inquieta abbastanza.
2. Nella Pinkytos' Home ha fatto il suo trionfale ingresso il turpiloquio. Con il Minty alla scuola primaria ogni giorno si fa una nuova conoscenza: "Mamma oggi non ho mangiato. La pasta era una merda." Ottimo. Il Morbillo pappagallo, da questo punto di vista parecchio più avanti del fratello, gongola e rintuzza: "Mamma, non fare la scema, non sgridarlo. Era una merda. Punto." Punto. E a capo.
3. Quando manca circa un mese all'atteso arrivo di Santa Lucia, M&M's sono già alle prese con i cataloghi dei giocattoli. Da biechi consumisti, passano le giornate a fare crocette, come facessero un ordine su Postlmarket: "Morby, io prendo anche questo. Tu non lo hai preso?" "Io ne ho presi sue." "Ah bene." Mamma Pinkytos ha cercato invano di fare capire ai nani molesti che scrivere la letterina a Santa Lucia non è come fare un ordine su Amazon, ma ha ottenuto risultati scarsissimi.
4. Il Minty si sta già ponendo i primi dubbi sull'identità della Santa porta-giochi. "Lo sai mamma cosa mi ha detto Alì?"
"Cosa amore?" "Che Santa Lucia è una travestita che ruba i giochi ai marocchini per portarli agli italiani." Mamma Pinkytos si è astenuta dal commentare. E' rimasta interdetta.
5. Mamma Pinkytos venerdì ha portato i nani dal parrucchiere. Il risultato è che il Minty dal visino dolce sembra un minime di Freddy Kruger con la zazzera mal tenuta ed il Morby ex boccoluto sembra un collegiale inglese. Mister Baby voleva fare causa al parrucchiere.
6. Mamma Pinkytos si è appena mangiata un cono gelato al marron glaces e caramello. Ora il pomeriggio è tutto in discesa. Ha iniziato la settimana bucando la ruota dell'auto e doveva minimamente gratificarsi. Le settimane volano, le decorazioni natalizie le fanno venire l'orticaria ed il lunedì le fa lo stesso effetto di due dita in un occhio. Il gelato ci stava. Almeno quello.

lunedì 28 settembre 2015

Mantra

"Ce la farò - ce la farò - ce la farò" ripete come un mantra Mamma Pinkytos, pensando che la vita, a volte, é tutta una questione di convinzione.
Perché lei, la mater trafelata, ha parecchio  bisogno di autoconvincersi che uscirà  dal tunnel del rientro-inserimento-arretrato da smaltire e che, prima o poi (anche se certamente più poi che prima), tutto rientrerà in una parvenza di routinaria normalità.
Sarà l'età.
Ma Mamma Pinkytos arranca.
Il nano grande é ormai a tutti gli effetti un piccolo studente: ha il quaderno di italiano e quello di matematica, deve stare seduto nel banco un numero di ore che alla sua mamma pare disumano, qualche volta ha i compiti a casa.
"Mamma, la scuola é faticosissima". Questo il  commento serafico del Minty al termine della prima settimana.
"E poi bisogna sempre scrivere troppe cose. E io mi annoio."
"Ma nano" ribatte decisa Mamma Pinkytos: "Devi imparare a scrivere bene". "É noioso scrivere bene" conclude senza possibilità di replica il nano scribacchino.
Quanto ai compiti, il Minty manifesta una pericolosa forma di anarchia suscitando non poche perplessità in quella ex secchiona di Mamma Pinkytos: "Amore, devi colorare le vignette che ci sono sul quaderno?"
"La maestra ha detto che si può fare come si vuole. Quindi no." Ribatte il nano pestifero e la sua mamma, che a onor del vero si é sempre affidata alla logica del chifadasefapertre assumendosi onori e oneri della carriera studentesca senza rompere l'anima a terzi, per amor di coerenza non può far altro che abbozzare sperando che, eventualmente, sia un sonoro rimbrotto della maestra e trasformare il "quindi no" in "magari sí".
Quanto al Morbillo (al quale se chiedi "come va all'asilo?" viene un colpo apoplettico perché  lui, che all'asilo ci va da quando ha sei mesi, adesso  é "bello glande" e va alla scuola dell'infanzia con la cartella e tutto), il suo inserimento ha seguito l'indole bohemienne del personaggio.
Ovvero ha registrato giorni di "entro da solo perché io sono glandissimo" e mattine di nostalgia e di "nonvoglioandaleascuolavengoallavolocontebaciomammina".
Alla fine, dopo n baci e stratagemmi vari, di solito i suoi ricci pazzi si dirigono spediti verso la sezione degli aeroplanini.
Tutto nella norma insomma.
E al mattino, dopo due estenuanti ore di vestizione-colazione-rimbrotti vari-questamagliettanonlametto- mammaseibruttissima, i nani imboccano il portone  delle rispettive scuole relativamente sorridenti.
Mamma Pinkytos invece vorrebbe andare a dormire.
Alle 8.30 lei ha già dato.
Ma esce volentieri di casa.  Perché dopo le due ore di cui sopra la Pinkytos'Home é il luogo più sbriciolato e disordinato dell'intero globo terracqueo e, se ci tornasse, alla mater ipersensibile verrebbe con ragionevole certezza una crisi isterica.
C'é da dire che ultimamente anche Santa Domitilla Pensacitu ha gettato la spugna davanti alla Waterloo domestica della Pinkytos' Home. E la settimana scorsa, alla richiesta di Mamma Pinkytos di lavorare qualche ora in più, ha risposto sine vergogna : "Io non riesco, ma sai cosa ti consiglio? Metti un panno Swiffer sotto l'aspirapolvere giocattolo del Morby. Così mentre gioca pulisce casa." La mater non dormiens é rimasta senza parole. E ha pensato di dedicare le sue notti insonni a percorrere infinite volte il corridoio di casa con l'aspirapolvere giocattolo del nano piccolo dotato di panno Swiffer.
Forse no. Non é ancora uscita dal tunnel.
" Ce la farò - ce la farò - ce la farò"
Ripete come un mantra.
L'importante é crederci.

giovedì 3 settembre 2015

Cose da ricordare

Cose da ricordare dell'estate dei nani. Dieci cose da non lasciarsi sfuggire mentre il tempo corre e arriva l'autunno e la città ha già ingrigito Mamma Pinkytos che é già brutta, ansiosa, con le occhiaie e l'insonnia, stressata da un settembre  di inserimenti e di momenti da ricordare. Il nano Minty cartella-munito che, tra l'emozione generale, inizierà la scuola primaria e il nano Morby che si appresta ad iniziare la scuola dell'infanzia con le lenzuoline troppo corte e le salviette senza cappiolino, ché la sua mamma quest'anno ha battuto la fiacca.
E Mamma Pinkytos, fortunella, che al mare ha fatto lunghe passeggiate solitarie durante la siesta dei nani e si é goduta il verde e i tempi rilassati della montagna, durante le vacanze ha soprattutto dormito. La stanchezza e il sonno le sono piombate addosso come un rapace e lei ha colto l'occasione.
Di quest'estate che le é parsa lunghissima ricorderá:
1. I nani che fanno i pazzi, prima sl mare e poi in montagna, con il loro cuginetto cinese Little Lio- Giu. Lui che li imita come un minime e chiama il Morby a gran voce. Un rapporto che nasce nell'infanzia e forse durerà per la vita.
2. Le fughe dalla città, dal caldo e dalle zanzare di Mamma Pinkytos con i suoi nani. Tempo lento per loro tre, necessario alla mater non dormiens per riscoprirsi lumaca e ritrovare una centratura, utile ai mostri per ritornare ciò che sono, piccoli selvaggi urlanti per i quali ogni cosa che si indossa non é che uno scomodo orpello.
3. I neologismi del Morby che, guai a contraddirlo, fanno parte del suo essere pazzo e originale, con un diavoletto per ogni ricciolo. Non vale a nulla correggerlo perché ha sempre la risposta pronta.
Così il bagnino diventa "bagnetto", la spintarella sull'altalena "la spintatina", il terremoto il "terreno" e mille altre.
4. Il Minty che cresce, lungo e abbronzato, con i capelli schiariti dal sole e gli occhi scurissimi. L'emozione di comprare la prima cartella della sua vita e di sfogliare i suoi primi libri di scuola. Il suo modo un po' diverso di guardare Baby Lila, un po' come una sorella un po' come una principessa.
5. La raggiunta consapevolezza della natura selvatica dei suoi nani, dall'indole che sta a metà tra Mowgli e Tarzan. Loro ovunque si trovino si tolgono le scarpe, le magliette. Se va bene si tengono le mutande e urlano come pazzi scriteriati. Non hanno alcuna remora neppure con gli estranei, parlano di continuo e con chiunque, chiedono, interrompono. Mamma Pinkytos pensa a cosa ha sbagliato, si chiede perché i due mostri non abbiano beneficiato dell'evoluzione darwiniana, perché non siano civilizzati, poi si risponde che forse va bene così. Che é liberatorio correre sull'erba in mutande e a piedi scalzi. Si guarda i piedi e... oppps!
6. La certezza di avere così tante cose da ricordare da non riuscire a ricordarle tutte e la convinzione che questi momenti speciali a volte sono i più semplici, quelli che non ti segni sul calendario e forse non ti ricordi a distanza di tempo. Ma rimangono dentro e ti cambiano poco per volta.

venerdì 17 luglio 2015

La fine di un'epoca

Questo pomeriggio, per l'ultima volta, Mamma Pinkytos è andata a prendere al nido il nano Morby e alla scuola materna il nano Minty.
I figli crescono, la mater non dormiens invecchia e la vita scivola via veloce, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Nel chiudere il cancello del nido, dopo cinque anni (prima per accompagnare ed andare a prendere il piccolo Minty, subito dopo di seguito per il Morbillo) in cui lo ha aperto e chiuso infinite volte con emozioni e umori variabili, a Mamma Pinkytos è scesa una lacrima.
Persino la cuoca si è fermata per salutarla in quel piccolo mondo a misura di bimbo in cui lei, ormai, faceva parte dell'arredamento. Come un armadietto o una sedia piccolina.
Mamma Pinkytos, presidente del Consiglio di Nido honoris causa da tempo immemore, veniva consultata per molte decisioni. Il Morby, su quelle brandine di legno da gnomo, ci ha dormito dall'età di sei mesi. Poi, senza che lei se ne accorgesse, è diventato grande.
A settembre andrà alla scuola dell'infanzia, al posto del Minty che oggi, ha concluso la sua avventura e, tra due mesi, andrà alla primaria, dove servono libri, zaino e quaderni, dove bisogna stare seduti per gran parte del tempo.
Lui, che è una cavalletta color cioccolato dalla lingua lunga.
Mamma Pinkytos oggi si è sentita vecchia.
Al nido le hanno detto: "Arrivederci", con un terzo nano "tu che per fare la mamma ci sei nata".
Ma lei, che pure adora i nani e il loro mondo colorato, che non concepisce gioia più grande che quella di un figlio, oggi non sa se ce la farà ancora a rientrare nel mondo lento dell'attesa e della nascita.
Mamma Pinkytos, che del Minty non si è persa un respiro e che del Morby ha la sensazione di essersi persa tutto nel fluire troppo veloce dei giorni, ringrazia di avere pensato a tutto questo oggi.
Di essersi fermata un attimo a ricordare mesi e anni veloci, quotidianità, sorrisi,  pianti, capricci, pannolini, congiuntiviti, scariche più o meno brutte, saluti, ricongiungimenti, merende, momenti importanti.
Forse non tutto è fuggito via.
Forse è tutto dentro di loro.
Dentro quei due nanetti-aquiloni in fuga veloce verso la vita.
Quanto a lei, la loro mamma, ha fatto il possibile per insegnargli un poco a volare.

martedì 14 luglio 2015

Sei

A Mamma Pinkytos i sei anni che oggi ha compiuto il nano Minty sembrano un'infinitá. Troppi per lui, nanetto dolce cresciuto troppo in fretta, alto come un undicenne ma dagli occhietti da bimbo spalancati sul mondo, e troppi per lei, la mater chioccia, alla quale sembra di avere smesso di allattarlo l'altro ieri, di avere finito di lavare valanghe di pannolini lavabili settimana scorsa e alla quale, in definitiva, pare di essere troppo giovane per un figlio in età scolare. Quest'ultima impressione è evidentemente del tutto disancorata dalla realtà, ma il tempo passa così velocemente che a Mamma Pinkytos a volte pare di avere da poco finito lei le elementari, iniziate saltando la prima grazie ad un esame burla al quale la Nonna R l'aveva mandata con il c.d. vestito-tappeto, circostanza che la mater hippy si è mortalmente legata al dito e che rinfaccia ancora alla di lei madre.
Sei anni. Che a Mamma Pinkytos sembrano una tappa cruciale perché le fa strano dovere andare a comprare diario e cartella. Che a Mamma Pinkytos sembrano volati perché sei anni fa' è nato un bimbo, ma anche una mamma, ma in fondo mamma lei si è sempre sentita.
In questi duemila giorni circa si è sperimentata, ha urlato, sorriso, pianto, elargito coccole, baci, sonore sgridate, complimenti, abbracci. Ha consolato,  camminato, preparato centinaia di torte, pizze, biscotti, merende e decine di feste, si è messa in discussione, non si è risparmiata mai, ha fatto del suo meglio sempre, come ogni mamma fa.
Sei anni fa Mamma Pinkytos, dopo ore e ore di fatica e dolore, ha festeggiato la sua personale presa della Bastiglia, sfornando un nano di4,7 kg, che oggi è magro come un fuso e bello come il sole.
Mamma Pinkytos qualche volta, quando si sente brutta o fuori posto, guarda lui, questo bimbo con gli occhi scurissimi e un sorriso di perla, dalla pelle ambrata e pensa che, se tutti dicono che le somiglia come una goccia d'acqua, qualcosa di bello deve pur averlo anche lei da qualche parte.
Sei anni. E Mamma Pinkytos un po' di paura ce l'ha. Perché lei, ora lo sa, con i piccoli ci sa fare. Li bacia, li abbraccia, li ascolta e li accompagna alla scoperta del mondo. Ma con un nano grande, che inizia ad avere spigoli e ritrosie, che affronta il mondo giustamente a modo suo, Mamma Pinkytos non sa come si fa.
Sicuramente non ha abbastanza pazienza,  abbastanza esperienza, abbastanza energia.
Ma ha l'amore.
È quello che la spinge sempre a mettersi in discussione, a cercare ed insegnare il giusto equilibrio tra rispetto e libertà, tra fiducia nelle proprie capacità e voglia di crescere e migliorare.
Sei anni non sono niente rispetto alla vita.
Sei anni si festeggiano ancora con un tuffo in piscina e un pane e nutella gigante con gli amichetti del parco.
Sei anni sono ancora sorrisi e solo qualche capriccio.
E una lacrimuccia nostalgica sul viso di Mamma Pinkytos.
Auguri amore mio.

lunedì 6 luglio 2015

Mummy on the road (and on the beach)

Mamma Pinkytos in questo periodo è sempre piuttosto stanca. Quest'anno, oltre che stanca, è anche antipatica, stressata e anche un filo svogliata.
Domani mattina deve essere in Tribunale a Gorizia, quasi quattrocento km on the road che lei, la mater Jacques Villeneuve, è ormai abituata a macinare in scioltezza.
Da che ha cambiato macchina (che ovviamente ha già ammaccato in più punti causa fretta, stanchezza & Co.), circa due mesi e mezzo or sono, ha già percorso 5500 km.
Tutti le dicono che guida da schifo e rovina le auto, in pochi si fidano, ma lei imperterrita sfreccia per la Penisola. L'autista non ce l'ha e chi fa da sè fa per tre.
In considerazione della trasferta, del caldo tropicale, del suo generale imbruttimento, del periodo di relativa tranquillitá lavorativa, Mamma Pinkytos ha deciso di regalarsi un pomeriggio di mare in beata e ubriacante solitudine.
Questa mattina ha depositato i nani ai rispettivi Cre, tra le feroci proteste del Morbillo Furioso colpito da un attacco di ipocondria ("Io sono malato. Ho la febble. Non riecco a camminare. Devi ascoltarmi se te lo dicio io. Sto a casa con Santa Domitilla.Chiamala e diglielo.") Ha macinato 350 km in un fiato senza neppure una fugace pausa caffè e pipì, giacchè era terrorizzata dalla calura fuori dall'auto, e alle 13 stava pranzando beatamente sulla spiaggia di Lignano con insalata e Coca Cola ghiacciata.
Poi si è abbandonata sul lettino come una balenottera spiaggiata fino a nuovo ordine.
Ha fatto un paio di bagni in mare senza troppo impegno. Ha dormicchiato un quarto d'ora, forse con la bocca aperta.
Ha mangiato un Calippo al limone (o, come dice il Morby, "un filippo") che le è costato l'immane fatica di andare fino al bar a comprarlo.
Alle 17 ha chiamato la baby sitter dei nani per accertarsi del loro pronto recupero e si è ri-sdraiata.
Perché lei, la mater om the beach, prende molto seriamente la sua relax-mission. Lei DEVE rilassarsi.
Chi si alza è perduto.
E quando l'ha chiamata al telefono Mamma Polly Capellipazzi con il sottofondo delle vocette di Baby Lila e Baby Banny ("Ti dicevo.. sì Lila dimmi... ah ok andiamo al mare.. dopo.. sì ti stavo dicendo il 20 luglio.. dimmi Banana.. no.. non si fa.."), Mamma Pinkytos ha elegantemente simulato la caduta della linea, senza rimorso alcuno.
Perché lei oggi non può proprio fare fatica.
Neppure con il pensiero.
Sta lavorando lei.

mercoledì 17 giugno 2015

Differenze

A tavola. I nani si lanciano pezzi di pane, Mamma Pinkytos cerca di evitare che la situazione degeneri.
Morby: "Lancia Minty. Atachiamo le femmine.  Atachiamo la Sara!"
Mamma Pinkytos: "Amore ma le femmine non si attaccano. Bisogna essere gentili con le bambine."
Minty:"Eh no mamma. Le femmine vanno catturate."
Mamma Pinkytos: "E perché nom catturate i maschi e ve la prendete solo con le femmine? "
Morby: "Perché le femmine sono bluttissime!"
Mamma Pinkytos: "Ma nano, i maschi e le femmine sono uguali.  Ci sono maschi brutti e femmine brutte.. maschi buoni e femmine buone... non ci sono differenze, tranne che nel modo di fare la pipì. Voi ne vedete altre?"
Minty: "Certo é vero. La pipì.  Le femmine fanno la pipì nel water e i maschi in giro."
M.P.: "A me pare che anche voi facciate la pipì nel water però la potete fare in piedi perchè avete il pisellino. E le femmine no."
Minty: "Le femmine hanno l'amore..."
M.P.: "Perchè voi no?! Voi non amate la mamma?"
Minty: "Pochissimo."
Morby: "Le femmine hanno anche le mutande e i maschi no."
M.P. : "Perché voi non avete le mutande?!"
Minty: "Certo. Però non abbiamo le ascelle. E le femmine sì."
Morby: "Minty, le femmine non hanno il culetto!"
Minty: "E non fanno le puzze, i rutti e le pernacchie con l'acqua. .."
M.P. : "Ma non dovrebbero farli neanche i maschi! Nani tra maschi e femmine non ci sono differenze tranne che le donne fanno i bambini e non hanno il pisellino.  Per il resto non avete trovato nessuna differenza. .."
Minty: "Facile dirlo mamma per te che hai le ascelle... Prova a fare un rutto così. ."
Mamma Pinkytos si arrende. Lo stereotipo del maschio,  anche nel 2015, è quello di un essere che sputa, rutta e fa le puzze. E lei, la mater fallita, ne ha in casa ben tre. Ha sempre detto che vuole un cane femmina.

venerdì 12 giugno 2015

Qualcuno che guarda dall'alto

Il Minty in cerca di informazioni sul mondo: "Mamma, lo sai cosa sono i cristiani?"
Mamma Pinkytos: "Dimmelo tu nano".
Il Minty, con sicumera: "Sono quelli che credono in Cristo."
Mamma Pinkytos: "Giusto amore. Ma tu lo sai chi è Cristo?"
Il nano, spazientito davanti alla malafede della mater dubitans: "Certo. E' Gesù. Gesù di nome, Cristo di cognome."
Mamma Pinkytos: "Sì, più o meno."
Minty: "Ma io non sono cristiano. Perchè non ci credo in Gesù Cristo. Io credo a Giove. L'ho detto oggi alla maestra di religione."
Mamma Pinkytos, evidentemente perplessa: "Nano, tu hai detto alla maestra di religione che credi in Giove?"
Il nano malefico, senza segni di resipiscenza alcuna: "Certo mamma. Le ho detto anche che tu credi in Buddha".
Mamma Pinkytos, in manifesto stato di alterazione psico-fisica e con immagini premonitrici dei Servizi Sociali che asportano i suoi nani dai rispettivi asili per sospetta inadeguatezza della mater peace and love: "Benissimo! Ma Buddha è un po' diverso da Gesù e da Giove. Parlava delle persone."
Il Minty spazientito: "E cosa diceva?"
Mamma Pinkytos, visibilmente in difficoltà: "Parlava della sofferenza delle persone, di come farla passare e stare meglio. Che bisogna essere calmi e tranquilli, avere rispetto e pensare molto prima di agire... Cose così."
Il nano quasi sei-enne: "Per forza Buddha doveva essere calmo. E' grassissimo. Un mostro. L'ho visto in Cina. Tutto derivato da un unico albero. Me lo ha detto lo zio cinese. Ma è esistito Buddha? Perchè non è una persona, è un mostro."
Mamma Pinkytos: "Nano, quello che hai visto in Cina non è proprio Buddha, ma una sua rappresentazione, una statua. Come il Gesù che vedi nelle Chiese. Ma nano..." Prosegue Mamma Pinkytos preoccupata: "La maestra di religione cosa ha detto?"
Minty: "Mah!"
M.P.: "Ha detto mah?"
Minty: "Ha detto: e il tuo papà a cosa crede?"
Mamma Pinkytos, visibilmente sgomenta, prevedendo scenari apocalittici: "E tu nano? Tu cosa le hai detto?"
Il Minty, sicuro: "Le ho detto: non crede in niente, come dio. Però crede nei partigiani."
Mamma Pinkytos ne è certa.
Nei prossimi giorni i temibili Assistenti sociali faranno visita alla Pinkytos' Family. Dopo avere prelevato Minty & Morby dai rispettivi asili e averli condotti in un istituto per minori. Asettico, freddo, ma sempre meglio della qasba dove attualmente vivono unitamente alla di loro madre buddista e fricchettona ed al di loro padre, eccessivamente incline al "Bella Ciao".
Speriamo che ci sia qualcuno che guarda dall'alto.
Chiunque sia.

venerdì 29 maggio 2015

Morbillo superstar

Mamma Pinkytos, con le occhiaie fino ai gomiti e la pelle color smog, e i suoi nani, di questi tempi piuttosto insofferenti alla vita cittadina, sono fuggiti al mare.
Il mare in primavera è strano. Cielo terso, tempo freddino, spiagge deserte, salvo qualche sporadico bagnante rigorosamente tedesco.
Loro vanno in spiaggia con la felpa, vanno a dormire alle nove di sera, si coccolano e mangiano le caramelle gommose di Lupo Alberto.
Si ascoltano soprattutto. Mamma Pinkytos, spiaggiata sul salviettone di Winnie The Pooh, tiene lontano il cellulare e ascolta i suoi nani che ridono, giocano, cantano, raccontano.
Il Morby è nella meravigliosa età delle scoperte, delle parole nuove e delle spiegazioni curiose. Mamma Pinkytos e il Minty lo ascoltano tra il meravigliato e divertito e hanno appreso in ordine sparso che:
"Se non ti lavi bene i denti ti vengono le carriole" 
"Se quando sei in spiaggia hai bisogno di qualcosa devi chiedere al bagnetto" (bagnino).
"I pidocchi della testa se mangiano tanti capelli diventano asinelli".
"Il Minty vuole fare una passeggiata fino al mulo"  (mulo)
"Mamma, sono la tua cozza patella okay?"
"Giochiamo a gocce? (bocce)"
"Mamma, il tuo tablet è sporco di caccole!"
"E chi l'ha sporcato?"
"Io!"
"Tu mamma hai due pisellini sopra la pancia" .
Mamma Pinkytos, che ignorava di avere due pisellini e auspicava in ogni caso di averli un bel po' più in alto della pancia, fa buon viso a cattivo gioco.
Le perle del Morbillo, dopotutto, valgono uno scacco alla sua autostima. L'abbronzatura fa tutti più belli.
E poi, chediamine, esistono i super push up...

mercoledì 13 maggio 2015

Mio fratello è figlio unico

E fu così che il Minty e il Morby, dopo dieci giorni da figli unici, sono tornati nel guazzabuglio della loro fratellitudine. Affettuosa, rumorosa, fisica.
Il Minty, quale extrema ratio contro la sua tosse cronica, è stato al mare dai nonni ed è tornato ingrassato, abbronzato, scendendo da un treno con in spalle il suo zainetto verde pieno di tutto. È tornato con la sua tosse (sigh sigh..), la sua vocetta squillante e le sue domande pressanti. È tornato credendo di potere uscire di casa in infradito e costume.
Il Morby, che per dieci giorni ha provato l'ebbrezza del tutto nuova di essere l'unico nano di casa, ha fatto cose mai fatte, si è fatto coccolare e ascoltare dalla sua mamma come non mai, ha aspettato il fratello alla stazione controllando con impazienza tutti i treni in arrivo. Ha detto: "Io lo abbraccio il Minty" ed è stato di parola.
Quando tra i passeggeri ha scorto il fratellino e il suo zainetto verde ha corso veloce come Mennea, si è lasciato prendere in braccio e si è tuffato in quell'abbraccio poliposo con tutta l'energia e l'entusiasmo dei suoi tre anni.
Il Minty ha detto: "Mi sei mancato Morby" e lui, fiero, ha risposto: "Anche io mi sono mancato Minty", con l'aria di chi sta dicendo qualcosa di molto serio e profondo.
Poi i nani si sono presi per mano, il Minty ha aperto il suo zainetto verde e ha dato al fratello un giornalino come regalo.
Mentre i suoi mostri camminavano avvinghiati verso la macchina, Mamma Pinkytos pensava ai sentieri impervi dell'amore, alla distanza, alla vicinanza, alla necessità di prendere spazio per saperne dare.
Dieci minuti dopo i nani si stavano dando mazzate. Come loro solito.
Mamma Pinkytos ha pensato che l'effetto distanza era durato poco, troppo poco.
E che l'amore non è bello se non è litigarello. Anche se, in linea di massima, sarebbe preferibile non utilizzare corpi contundenti del tipo pugnali di legno, sassi et similia. Ma la linea incruenta non è sempre condivisa dai nani di Mamma Pinkytos.

sabato 11 aprile 2015

Lourdes

La Pinkytos' Family deve ripartire. Anzi: visto che ormai ha deciso che per lei le vacanze vere, quelle riposanti ed antistress, che ti ridanno il colorito in viso e ti distendono i lineamenti, sono rigorosamente da sola, Mamma Pinkytos deve decidersi ad andare a Lourdes.
Lei, che è tornata da Pechino con la bronchite, che si è dovuta prendere l'antibiotico prescrittole dall'ineffabile Dott.ssa Caspita (che non ne azzecca mai una e le ha prescritto una capsula ogni 8 ore mentre avrebbe dovuto prenderne una ogni 12. No comment) con tutti gli antipatici effetti collaterali, pulisce vomito a pioggia da ieri sera. E precisamente dal momento in cui il Morby, dopo avere avuto un conato a tavola, inondava la cameretta mentre la sua mamma, truccata e vestita di tutto punto, si apprestava a uscire per il compleanno di un'amica.
Nonostante la mater crocerossina abbia acquisito negli anni un'abilità non comune nella pulizia e bonifica di ogni tipo di ambiente vomito-invaso (auto, letto, abiti, tavola), che effettua alla velocità della luce, limitando al minimo il disagio del nano vomitante che viene immantinente condotto in bagno, lavato, cambiato, profumato ecc., ciononostante, pulire vomito, a Mamma Pinkytos causa ogni volta uno strisciante ed incoercibile senso di nausea. Tanto che, il più delle volte, si autoconvince di essere vittima dello stesso molesto virus del nano di turno.
Così ieri sera, terminate le operazioni di bonifica, si è svestita, struccata e infilata a letto, in attesa di alzarsi per pulire al successivo attacco del Morbillo.
Ha rinunciato a una serata di balli latino-americani e meno male, visto che ha la leggerezza di un elefante in una cristalleria, ma per fortuna il vomito si è ripresentato solo stamattina.
In compenso, il Morbillo, dopo un paio d'ore dall'addormentamento, era sveglio come un grillo, in preda ad un attacco di orticaria, acuito dalle crosticine post-varicella. Mister Baby, non gradendo la compagnia dell'arzillo ospite, ha pensato bene di andare a dormire sul divano.
E Mamma Pinkytos? Non ha chiuso occhio e ha iniziato a grattarsi pure lei.
Domani parte.
Per Lourdes.

lunedì 6 aprile 2015

A Pechino e ritorno

La Pasqua della Pinkytos' Family quest'anno è molto speciale. Da ormai una settimana Mamma Pinkytos, Mister Baby, il Minty e il Morby sono a Pechino, ospiti degli zii cinesi. Stanotte ripartiranno per l'Italia, con estremo giubilo del vicinato.
Nel grattacielo a 29 piani dove vivono gli zii cinesi, di bambini ce ne sono parecchi. Ma M&M's sembrano un esercito di maoisti in fuga. Rumorosi, dissidenti, scarmigliati. Sembrano quindici bambini.
La vicina di casa degli zii cinesi, l'altra mattina, ha salutato tutti e con una piccola valigia rossa e viola è partita per Shangai. Tornerà domani, quando la rattoppata Pinkytos' Family avrà tolto il disturbo.
In Cina i bambini occidentali sono una specie rara e venerata.
Il primo giorno a spasso per Pechino, il Morbillo, con la sua espressione accigliata e i capelli pazzi, attirava capannelli di persone, disposte a pagare profumatamente pur di farsi scattare una foto con lui. Il Morby, perplesso, chiedeva: "Perché tutti mi guardano me?" e alla vista dei flash faceva le smorfie più brutte che poteva.
Il giorno dopo, tuttavia, il nano piccolo è stato colpito dalla varicella che lo ha reso simile a una fragola con la scarlattina, come gli ha gentilmente fatto notare il fratello untore.
Il morbo pruriginoso ha costretto il nano in casa per due giorni e Mamma Pinkytos e Mister Baby a un paio di notti insonni al capezzale del nano insofferente: "Papino, soffiami il culetto" "Mamma, metti una mano qui, un'altra sulla pancia e poi dammi una manina.." "Nano, la mamma sfortunatamente ha due mani.. non tre".
Dopo un paio di giorni così, il nano pestifero è tornato sulla piazza ma le sue quotazioni agli occhi dei paparazzi cinesi sono pericolosamente scese. Riscuoteva abbastanza successo di spalle, ma non appena si girava, le attenzioni delle signorine orientali ripiegavano repentinamente sul Minty, un po' più grande ma assai meno puntinato.
La Pinkytos' Family ha visto la Città proibita, Piazza Tienammen, la Grande Muraglia Cinese, bevuto the al gelsomino e mangiato con le bacchette.
Mamma Pinkytos ha fatto pedicure e manicure (i cinesi hanno una vera e propria venerazione per le unghie) ed è stata da un parrucchiere cinese che per lavarti i capelli ti fa sdraiare su un letto.
Oggi Mamma Pinkytos è un rottame. Ha tosse, mal di gola, raffreddore echipiùnehapiùnemetta. E ora che ci pensa, se pone mente alle 14 ore di volo che la aspettano in compagnia dei suoi figli, ha anche l'orticaria.
Si sta curando con decotto allo zenzero e sciroppo cinese dagli ingredienti ignoti.
Teme non basti.
Forse lei potrebbe rimanere.
Che se la vicina torna da Shangai neppure se ne accorge.


lunedì 23 marzo 2015

In questi minuti

Tre anni fa', in questi minuti, la tua mamma era reduce da una delle avventure più incredibili della sua vita.
Il darti la vita passando dal dolore in punta di piedi, quello che serve, che purifica, che dura un tempo che lo puoi sopportare.
Questa volta ci è passata ridendo, urlando, rifiutandosi di stare in un letto, ma assecondando il proprio corpo, consapevole e coraggiosa.
Poi sei arrivato tu. Bello come il sole. Un uccellino furbo, con il piccolo becco che già si apriva. Ti ho stretto a me, sporco e profumato, ti ho cantato una ninna nanna.
Te ne ho cantate poche, dopo il 23 marzo di tre anni fa'.
Perché tu sei irridente, guascone, sfrontato, vuoi fare tutto a modo tuo e a volte fare a modo tuo significa dormire senza mutande, con i piedi sul cuscino e la testa in giù. Fare a modo tuo dà origine a mille battaglie quotidiane, non è sempre facile ed è spesso faticoso, ma nessuno sorride come sorridi tu, con i dentini tutti in fila e gli occhi brillanti.
Gli altri camminano e tu corri, Morbillo con i capelli pazzi e la frangetta tagliata in diagonale, in completa autonomia, perché "mi andavano negli occhi quetti capelli" e perché tu non chiedi, provvedi , convinto che chi fa da sè fa per tre.
Assomigli alla tua mamma tu, che sei convinto delle tue ragioni fino alle lacrime, che non molli qualsiasi cosa accada, che fai le cose sempre e solo come vuoi.
Sei profumato. Mamma Pinkytos ti bacia, ti abbraccia, ti mangia e ti stritola perché profumi di caramelle e di biscotti, di miele e di latte. E tu baci la tua mamma, la abbracci, avido d'amore e di coccole.
La tua mamma qualche volta ha paura di non essere all'altezza di questo grande amore, delle tue scenate di gelosia, della necessità di contatto, della tua voglia di fare il koala. La tua mamma è perennemente combattuta tra la necessità di farti diventare grande e di renderti autonomo e la voglia di godere del tuo bisogno di lei fintanto che la cerchi, conscia che questa magia non dura per sempre.
Lei cerca più di tutto di essere equilibrata, ma è a volte stanca, a volte poco lucida.
Ma una cosa devi sapere, amore Morbillo che sai di fragole e di panna: in amore non ci sono regole, ciò che è giusto sta sempre sul confine di ciò che è sbagliato. Chi ama sbaglia, eccome, ma se ama davvero poi sa correggere il tiro e riconoscere l'errore.
Una mamma ama molto e molto sbaglia.
La tua, quella che è nata con te tre anni fa', proprio in questi minuti, è diversa dalla mamma che c'era prima.
Le hai insegnato tanto e lei, a ricordare quel momento, ha sempre un po' la pelle d'oca.
Buon compleanno amore mio.

giovedì 19 marzo 2015

Le ultime parole famose

Mamma Pinkytos è sparita. Poco dopo avere tirato un sospirone di sollievo  per la dimissione dei piccoli mostri dall'ospedale e il ritorno agognato alla normalità.
É sparita perché aveva parlato troppo presto.
Si è sotterrata proprio. Per l'incongruo ottimismo che l'aveva fatta gridare allo scampato pericolo del tutto inopinatamente.
Nelle ultime due settimane il Minty ha ripreso la bronchite e il relativo antibiotico per la quarta volta quest'anno (con conseguenze non indifferenti sulla psiche di Mamma Pinkytos, notoriamente affetta da un'atavica antipatia per i farmaci e altrettanto notoriamente riluttante a somministrarli ai suoi nani), è tornato in ospedale per una radiografia d'urgenza, fortunatamente negativa, e, dulcis in fundo, ha ricevuto una visitina dalla Signorina Varicella. Tutto questo mentre il Morbillo gli zompetta intorno, lo abbraccia e lo bacia con  inusitato affetto. Due-tre settimane.
È quello che resta al Morby prima di essere colpito dal Pimpa-morbo.
Prima di scuoiarsi con le unghie quando alla dermatite atopica si aggiungerà la varicella.
In questo scenario di per sé desolante si aggiunge la ciliegina sulla torta, ovvero la partenza per Pechino della Pinkytos Family.
Prevista tra sette-giorni-sette.
Mamma Pinkytos già si immagina le facce delle guardie di frontiera cinesi davanti ai nani infetti e visibilmente puntinati.
Non ci vuole pensare.
Come forma estrema di autodifesa, lei vive alla giornata.
E dire che nel tripudio di croste-talcomentolato-bolle la mater survivor deve organizzare la festa per il terzo compleanno del Morby prevista per sabato, nonché il pranzo con i nonni di domenica, nonché il lavoro, nonché i turni di nonni-babysitter-volontari a badare al nano infetto nonché, forse, ma solo forse anche i bagagli per all the family per dieci giorni.
Era tutto a posto.
Era.
Le ultime parole famose.

martedì 24 febbraio 2015

Redivivi

Quando il Morby ha iniziato a correre indomito per i corridoi dell'ospedale in barba alla quarantena utilizzando un pezzo di cartone come skate board, il Minty e il Morby sono stati dimessi e la vita di Mamma Pinkytos è lentamente tornata alla normalità.
In verità, la mater vaderetrovirus si lava ancora le mani quaranta volte al giorno, terrorizzata di essere colpita dagli strascichi del malefico virus che non ha risparmiato nessuno, nè Mister Baby nè la Nonna L. Le manca la soluzione alcoolica battericida dell'ospedale ecco, quella che ti secca le mani e insieme ai batteri uccide anche buona parte dell'epidermide.
Mamma Pinkytos si metteva valanghe di crema alla rosa mosqueta e poi via, soluzione alcoolica a go go. Vade retro vomito ecc ecc.
Ora i nani stanno bene e, a parte un colorito palliduccio e pochissima fame, sono tornati quelli di prima. Schiavizzano con soddisfazione nonne e baby sitter, almeno fino a giovedì quando, salvo imprevisti, torneranno all'asilo.
Anche Mamma Pinkytos, dopo le notti passate sulla pidocchiosa brandina raso terreno, si sta riprendendo. Fa docce in modo ossessivo compulsivo e dorme dorme dorme.
Che per lei vuole dire andare a dormire prima di mezzanotte e svegliarsi dopo le cinque, dopo che la "luce del Gesù", ormai il peggiore incubo dei nani, filtra dalle finestre.
Si sente tornata da una vacanza faticosa Mamma Pinkytos.
Una di quelle dove ti sei trovato maluccio ma la mente comunque ha cambiato aria. Una di quelle che ti lasciano sul lavoro un arretrato pazze, che in due minuti di ufficio la vacanza è solo uno sbiadito ricordo.

giovedì 19 febbraio 2015

Quarantena

Mamma Pinkytos e i suoi nani, finalmente tutti insieme appassionatamente in una stanza di due metri per tre, sono in quarantena.
Loro sono infetti, appestati, non possono uscire in corridoio, mangiare insieme agli altri e neppure aprire la porta a dispetto dei 40 gradi della stanza che costringono i nani malati ad un abbigliamento da spiaggia.
Ma godono del supremo lusso nell'ospedale dell'Angola sud orientale in cui si trovano: il bagno in camera. Che è un lusso nel vero senso della parola, qualcosa per cui tutti li guardano con invidia e sospetto, qualcosa per cui tutti farebbero carte false, soprattutto se affetti da analogo morbo, che fa diventare la toilette la stanza preferita, dalla quale non è consigliabile allontanarsi.
Mamma Pinkytos che, per ora (e sottolineo con estremo timore per ora), è del tutto sana, è considerata una sorta di untrice de relato e, costretta a mangiare nella suddetta suite, non può neppure avvicinarsi per cammellesca curiosità al carrello delle vivande: "Lontano lei. Chiuda la porta".
La verità è che lei, la mater accudente o mater badante che dir si voglia, che passa le giornate pulendo allegramente vomito e diarrea, viene ciononostante redarguita per un sacco di motivi. È disordinata, ha troppe cose sui comodini, lascia la porta aperta, veste troppo i nani,  dà loro troppa o troppo poca acqua, non gli compra la Coca Cola, non si riposa, spegne la luce troppo presto, prepara la brandina prima delle 20,45 ecc ecc.
A parte tutto Mamma Pinkytos si gode l'inttesa villeggiatura, cercando di non dare troppo peso ai particolari.
Per esempio al fatto che il Morby, a quasi tre anni, debba dormire in una malconcia culla per neonati, che il Minty dorma in un lettino in ferro arrugginito così corto che deve tenere le gambe piegate.
Quanto alla brandina pieghevole deputata al sonno del tutto teorico della mater non dormiens, quest'ultima evita accuratamente di porsi domande sulla fauna che lo popola. C'hanno il bagno loro. E devono stare zitti.
Per il resto è tutta questione di abitudine. E lei, dopo quasi una settimana, si è quasi abituata a svegliarsi ad orari antelucani con una garrula infermiera che senza pietà alza le tapparelle cinguettando: "Facciamo entrare la luce del Gesù!"
Il Minty, decisamente il più urbano della famiglia, si stropiccia gli occhietti perplesso. Il Morby urla: "Nooooo! Voioooo dommmmireeee!" con tutto il fiato che ha in corpo, mentre Mamma Pinkytos impreca in silenzio. È in ferie ecchediamine. Il Gesù che è lì, appeso e crocefisso, vicino al poster di Lilli e il Vagabondo, forse vorrebbe dormire pure lui.
Si è quasi abituata alle giornate che non passano mai, a fare infinite partite a memory con i nani, a pranzare (male) alle 11.00 e a cenare alle 17.00, che poi alle 21 o dormi o sei scannato dalla fame.
Si è abituata al fatto che alle 20, dopo la camomilla lunga, sembrino le tre di notte. Silenzio e buio.
E un po' anche alla febbre provata ogni ora, notte compresa.
Mamma Pinkytos è un'anima selvatica. Niente doccia, niente sonno, niente depilazione per un'intera settimana. Datele uno spazzolino da denti ed è pronta ad andare ovunque. Si adatta.
Ma è anche un'anima inquieta ed ora ha voglia di cambiare destinazione.
La suite con il bagno ed il poster di Lilli ed il Vagabondo a dire il vero l'ha un po' annoiata.

martedì 17 febbraio 2015

Sconto comitiva

Mamma Pinkytos deve essere stata molto buona nell'ultimo anno.
Questo lusso, questo premio, questo 2×1, questo insolito ed inatteso sconto comitiva non capita a tutti.
Lei, la mater non dormiens, è indubbiamente una privilegiata.
Due figli su due con la gastroenterite, ricoverati nello stesso ospedale fatiscente simil-Burundi non capita a tutti.
In due stanze diverse poi.
Le mamme, si sa, arrivano dappertutto. Volendo hanno anche il dono dell'ubiquitá e riescono ad essere in due posti contemporaneamente.
Mamma Pinkytos tiene la mano al Morby che non vuole saperne di dormire e, nello stesso momento, tiene il sacchetto al Minty che vomita in un'altra stanza.
Beh, non è che la mater voglioandareacasa abbia proprio il dono dell'ubiquitá. Però é veloce. Come Mennea, anzi come il Bosone. Corre per il corridoio dell'ospedale alla velocità della luce.
E poi è multimediale. Mentre corre risponde a milioni di messaggi, telefona al lupo grigio perché il Morby non vuole dormire, chiede un'altra traversa all'infermiera per il 225esimo attacco di vomito del Minty.
Ora a dire il vero viene un po' da vomitare anche a lei.
Per la stanchezza, per la frustrazione, per l'incertezza della situazione.
È sicura che in un ospedale da campo dell'Etiopia se una mamma ha due bimbi le consentono di tenerli entrambi con sé, che i materassi e le reti sono migliori di queste, che le prese di corrente se ci sono sono attaccate al muro.
Per simpatia le chiedono se ce l'ha un terzo figlio da ricoverare.
Lei non è in vena di battute e comunque no, non ce l'ha..
Dello sconto comitiva ha già usufruito.
E non ne vorrebbe approfittare.

domenica 15 febbraio 2015

Happy Valentine

Mamma Pinkytos ha passato un romanticissimo S.Valentino al Pronto Soccorso, tete a tete con il Morby vomitante e per nulla felice dell'insolita giornata. Dopo avere passato una notte insonne con il nano piccolo visitato ogni quarto d'ora da quell' invadente del signorino Vomitillo con tutte le conseguenze del caso (montagne di lenzuola-pigiami-mutande da cambiare, chiazze di vomito da pulire..), la mater previdente ha preso letteralmente armi e bagagli (lei che di solito è per il bagaglio minimal, in previsione di lunghe ore di attesa, non ha tralasciato nulla: dai libri allo spazzolino da denti, dai cambi al tablet ecc.) e ha portato il Morbillo lamentoso e pallido come un cencio in ospedale.
Ebbene, l'avventura di mamma e nano nel meraviglioso mondo dei virus stagionali non è ancora finita.
Hanno spiluccato un panino al cotto in due e dormito schiena contro schiena, vestiti, in un letto corto.
Il nano ha fatto litri di flebo e, a poco a poco, complice la febbre, gli è tornato il suo colorito da Heidi. Ma non ha toccato né acqua nè cibo e le flebo devono continuare.
Al mattino, poiché nell'ospedale non c'era posto, hanno vinto un emozionante giro in ambulanza verso un altro ospedale e ora aspettano nell'ennesimo corridoio che si liberi un letto. Il Morbillo sonnecchia catatonico. La mater infermiera accusa la stanchezza.
Dell'ospedale Mamma Pinkytos ha capito alcune cose:
1. in un mondo di genitori e nonni a disposizione dell'infans malato, se sei una mamma sola non gliene importa nulla a nessuno. Puoi morire di fame e di sete, farti la pipì addosso e dormire in piedi come i cavalli se non hai nessuno a cui lasciare il nano mentre ti assenti per necessità impellenti. "Signora, prenda un the per il bambino ai distributori esterni." " Signora, le lascio il vassoio per il bambino." "Signora, cosa mangia suo figlio per colazione?" E io???? Se uno ha due figli o ne molla uno al miglior offerente o lo lascia, come è giusto, al legittimo consorte. Fa la mamma single e si tiene fame e pipì.
2. Il sonno in ospedale è pochissimo considerato e per nulla tutelato. Le luci al neon si accendono quando meno te lo aspetti. La febbre viene provata di continuo che il nano e la mamma dormano o meno. Alle 4 di mattina si conversa amabilmente di Sanremo e le infermiere in camice colorato fanno le bolle al nano febbricitante. Tanto si può dormire tutto il giorno.
In teoria. Perché la mamma non dorme mai. Figurarsi in ospedale, seduta e vestita.

domenica 8 febbraio 2015

A maiuscola

Mamma Pinkytos non sa cosa ha fatto per meritarselo. Forse niente, perché le cose belle della vita capitano per caso.
In ogni caso lei, la mater nonescosenonholaborsaintonataalcoloredellescarpe ha proprio delle Amiche con la A maiuscola.
Ha delle Amiche che per trovare il modo giusto per festeggiare il suo 35esimo compleanno hanno costituito un gruppo di Whatsapp lungo tre mesi e tremila messaggi. Ha delle Amiche che hanno fatto vestire lei, la mater fashion addict, con la tuta da sci e gli scarponi da montagna e si sono presentate in ghingheri, con tanto di tacchi e tubino. Ha delle Amiche che le hanno fatto credere che avrebbero fatto free climbing in quota e che, dopo averla bendata, hanno portato Mamma Pinkytos alle terme. Senza costume e senza ciabatte, ma con i Moon Boot e la tuta da sci. Ha delle Amiche che le hanno portato un costume a testa, per farglielo scegliere, e anche uno zainetto tutto per lei, amorevolmente preparato da quel fedifrago di Mister Baby che aveva ampiamente caldeggiato la scelta della tutona imbottita, vincendo le perplessità di Mamma Pinkytos. Nello zainetto c'era un look total brown, dalle scarpe alla collana (ma quella purtroppo l'ha vista solo dopo), peccato solo mancasse il costume e, al posto delle infradito di ordinanza, il coniuge sprovveduto avesse infilato delle ciabattone da scogli, di quelle per non pungerti con i ricci di mare, per la Spa a 5 stelle.
Mamma Pinkytos e le sue Amiche mamme (peccato solo per Mamma Baby che, dopo avere preso parte a pieno titolo all'organizzazione, ha dovuto dare forfait causa febbre) si sono godute un pomeriggio tra chiacchiere, saune e bagni di vapore. Sono state in ammollo così tanto da fare annebbiare la vista ed evaporare i pensieri. Hanno preso l'aperitivo in accappatoio poi si sono cambiate e sono uscite a cena. Mamma Nolly ha preparato la torta e Mamma Pinkytos, commossa, ha avuto il suo biglietto di auguri con raffigurata una gallina (con estremo giubilo dei nani per i quali la loro mamma è universalmente nota come "gallina spennata") e due biglietti per il concerto del suo cantante preferito.
Mamma Pinkytos è debole di cuore ma è eroicamente sopravvissuta a tante emozioni tutte insieme.
Le Amiche con la A maiuscola non fanno mai una cosa per volta. Loro ti studiano. Se è un periodo in cui sonnecchi e perdi un po' la bussola, ti stupiscono e ti riportano di peso sulla strada maestra.
Sgridandoti se serve. O facendoti capire che non è facile per nessuno, ma male comune è mezzo gaudio. Più una risata.
Mamma Pinkytos invecchia e ha perso un po' di smalto. Aveva bisogno di ricordarsi che la vita è anche questo.
Lasciare che gli altri si prendano cura di te e ti ricordino che lo smalto si può rimettere. Infinite volte.
Ricevere una sorpresa che è affetto, Amicizia, vicinanza, tempo regalato.
Le Amiche con la A maiuscola ti fanno stare bene.
E se ti portano alle terme con la tuta da sci in borsa hanno sempre un costume di scorta.

sabato 24 gennaio 2015

Un aiutino

La mamma non dorme mai. Anche nei rari casi in cui il nano Morbillo dorme per tutta la notte, senza chiamare: "Mamminaaaa!" ogni venti minuti netti, lei non dorme più.
Guarda il soffitto, conta le ore, fa il sasso cercando di rilassare i muscoli, fa stretching, fa gli addominali, conta le pecore, si alza a bere e a fare pipì, a volte risponde alle mail.
E alla mattina sembra la versione cicciotta di Morticia Adams.
Però si trucca in modo impeccabile,  a volte mette anche i tacchi e si sente, tutto sommato,  guardabile.
Fa niente se poi incontra la sua amica Mamma Iaia Stakanov che le dice brutalmente che ha gli occhi "da triglia lessata ma con le venuzze rosse". Cerca sempre di incontrarla verso l'ora di pranzo,  quando le energie sono in calo e comunque l'autostima della mater non dormiens è ai minimi storici. Così la mattina è andata,  lei si è già palesata in pubblico con gli occhi da triglia lessata e il colorito da Morticia, ha già ascoltato n interlocutori senza capirci quasi nulla e si è già trangugiata almeno tre caffè, di cui uno rigorosamente decaffeinato per in sussulto di buonsenso. Insomma,  metá della giornata è andata e chi vivrà vedrà.
Mamma Iaia la guarda e, mentre Mamma Pinkytos manifesta la propria intenzione di fare ricorso a rimedi drastici contro l'insonnia,  le consiglia kiwi e noci, dall'effetto assicurato. Perché dopo avere passato metà della notte sul water per via del noto effetto lassativo,  l'altra metà si dorme. Per forza.
Non dormire ha effetti potenzialmente devastanti,  Mamma Pinkytos lo sa bene.  Così ha iniziato con l'aiutino nature, valeriana ed escolzia, senza farsi troppe illusioni.
Ad ogni modo, quel che ha capito e che influenza non poco ogni valutazione di efficacia sui metodi utilizzati, è che, statisticamente,  dopo due barra tre notti completamente insonni, si dorme. Almeno un po'. Magari solo fino alle cinque del mattino, magari si fatica ad addormentarsi ma alla fine si stramazza esanimi.
Tutto ciò capita in un periodo in cui Mamma Pinkytos avrebbe bisogno di essere lucida, sul lavoro e altrove.
Questo fine settimana, sola con i nani, avrebbe voluto passare del tempo con loro, magari spiaggiati sul divano a vedere un cartone animato,  magari al parco oppure al cinema. Invece no.
Un imprevisto di lavoro capitato tra capo e collo l'ha costretta a fare ricorso all'aiutino che, in questo caso, non consiste nel somministrare valeriana ed escolzia ai nani sperando di farli cadere in deliquio fino a nuovo ordine bensì nel portarli dai nonni da venerdì sera a domenica.
Così la mater laborans è murata in ufficio da stamattina sommersa dalla carta ed, eccezion fatta per una fugace visita di Crazy Boy, non ha parlato con anima viva. Si è chiesta se anche in questo caso potesse fare ricorso a qualche aiutino, nella persona di qualche collega solidale e collaborante, ma non ha trovato volontari.
Mannaggialamiseria.
Almeno qualcuno che le porti una brioche o una pizzetta mentre annega nella carta.
La solidarietà non è di questo mondo.

mercoledì 14 gennaio 2015

Diabolik

È ufficiale,  anche se ampiamente previsto: il Morby, secondogenito di Mamma Pinkytos, altrimenti denominato Morbillo, è una peste. Tanto da essersi meritato il soprannome di Diabolik per le sue doti di attore e di abile e diabolico dissimulatore.
Il Morby, che chiama la sua adorata "mammina" con l'appellativo poco urbano di "gallina spennata" se solo la genitrice si azzarda a contraddirlo o a negargli qualcosa,  ha sempre la risposta pronta e, a dispetto dei suoi due anni e dieci mesi, lascia spesso interdetto l'interlocutore.
1. Mamma Pinkytos: "Morby, assaggia i broccoli".
Morby: "Nooo! Sanno di calzini sporchi! "
2. Mister Baby: "Mangia la pasta che è buona.."
Morby: "Ma figurati!"
3. Mamma Pinkytos: "Scendi veloce dalla macchina che siamo in mezzo alla strada, altrimenti mi investono. Poi come si fa senza mamma?!"
Morby: "Ne compriamo un'altra".
Mamma Pinkytos: "Non le vendono le mamme..."
Morby: "Certo! Al negozio le vendono..."
Senza contare il faticoso rituale di addormentamento del nano Morbillo che esaurite le richieste di latte-acqua-crema-pipì, inizia ad inscenare malanni immaginari di ogni tipo.
Morby: "Ho la febbre mi sa".
M.P.: "Non mi sembra proprio nano".
Morby: "Certo. Sono scottissimo!"
M.P. "Dormi che domani ti è passata"
Poi il nano ha la tosse (e si sforza così tanto da diventare paonazzo), mal di gamba, di testa, di occhi e di orecchie.
Infine gli scappa di nuovo la pipì e, se la sera è fortunata, anche la cacca.
Senza contare il suo scarsissimo autocontrollo durante il botte-time che fa inevitabilmente parte del rituale dei due nani maschi di Mamma Pinkytos.
Se il Minty, furbetto, fa sgambetti di nascosto  e al più elargisce qualche pizzicotto, il Morby scaglia la spada di legno sulla testa del fratello senza pietà.  Poi dice, candido come la neve: "Scusa Minty. Non l'ho fatto apposta."
Se non elargisse coccole e baci in quantità,  con la sua pellina morbida ed il profumo biscottoso di miele, Mamma Pinkytos lo avrebbe già spedito al riformatorio che, come dice il Nonno M, le piante vanno raddrizzate da piccole.
Ma i figli, si sa, sono "piezz' e core" e Mamma Pinkytos,  nel nano pestifero, un po' si riconosce.
Da qualcuno avrà pur preso...

sabato 10 gennaio 2015

Je suis Charlie

Mamma Pinkytos questa sera ha idealmente una matita in mano.
Mamma Pinkytos, che ha appena finito di preparare le crespelle e che ha un diavolo per capello perché i suoi nani non dormono ancora mentre lei, che di notte è spesso sveglia, dormirebbe volentieri e già da un pezzo, questa sera si sente piccola.
Piccola davanti alle enormità della vita, davanti alla disumanitá che si insinua nella mente di qualcuno che arriva a credere che un'idea, o un'ideologia, debba essere imposta con il sangue.
Noi, abituati a condividere tutto ciò che ci passa per la testa, talvolta prima ancora che sia arrivato veramente alla testa, alle libertà ci abbiamo fatto il callo.
Libertà di espressione, libertà di critica, libertà di stampa, libertà, talvolta, anche di intraprendere velleitari attacchi frontali contro un quisque de populo e non solo, dietro il paravento di un social network.
Poi arriva il giorno di Charlie Hebdo.
Arriva il giorno in cui questa libertà a cui non davi più peso ti scotta in mano come una patata bollente. Arriva il giorno in cui saresti tentato di farne a meno, magari solo per un po' perché la vita vale di più. Ma è proprio in quel giorno che bisogna rischiare di scottarsi le mani, che bisogna brandire la matita come un'arma. L'arma della non violenza. L'arma del dissenso. Je suis Charlie. Nos sommes tous Charlie.

martedì 6 gennaio 2015

Keep calm

Mamma Pinkytos deve mantenere la calma, per una serie di motivi che ripete come un mantra.
Primo, oggi è la sua festa, quella vera, quella della Befana. Lei che è invecchiata da pochi giorni sfondando il traguardo poco simpatico dei 35 (ovvio che Mamma Pinkytos non è vecchia in senso assoluto. E non lo è neppure in senso relativo al confronto delle sue tante amiche di 40-45. Ma suvvia, se il paragone lo facciamo con chi di anni ne ha dieci di meno o magari anche solo con chi di figli ne ha un paio di meno, la differenza c'è tutta), ormai è una befanina fatta e finita e ha salutato con il consueto giubilo gli immancabili auguri del suo amico Terminator che il 6 gennaio la pensa proprio sempre.
Secondo, le vacanze sono finite e mentre l'intero globo terracqueo si cosparge il capo di cenere, lei, la mater snaturata è contenta che domani la scuola si faccia di nuovo carico dell'impresa di raddrizzare i suoi nani che, ultimamente, le costa titaniche fatiche. Ed è quasi quasi contenta anche di tornare a lavorare, di potersi permettere qualche caffè ogni tanto e qualche viaggio in auto in perfetta e beata solitudine.
In queste vacanze Mamma Pinkytos è diventata più selvatica, rigorosamente e sfortunatamente, condividendo l'identico destino con M&M's, sempre più anarchici, refrattari alle regole e inclini al turpiloquio, seppur commisurato alla loro età ("Gallina spennata" - 'Maiale arrostito" - "Testa piccola").
La mater non dormiens si è pericolosamente adeguata, limitando al minimo sindacale le regole per non essere costretta al rimbrotto e alla sfuriata continua.
Terzo: con la ripresa dell'asilo, il malefico Morbillo, la cui messa a letto è diventata una delle dodici fatiche di Ercole, alla sera sarà sfinito e, si spera, meno refrattario a scivolare tra le braccia di Morfeo.
Al momento, per evitare l'allettamento forzoso, fa ricorso a un serie variegata di pretesti che spaziano dall'ipocondria alle allucinazioni.
"Mi fa male qualcosa"
"Cosa?"
"Il culetto dai. Metti po' di crema."
"Fatto nano. Ora dormi."
"No posso."
"E perché?"
"Mi sta cadendo un dente, mi sa."
"Nano, i tuoi dentini sono tutti al loro posto."
"Ho un buco nell'orecchio peò.."
"Adesso basta amore. Dormi."
"Eh ma in quetta stanza c'è forte odore di mela..."
"Io non lo sento."
"Allora portami l'acqua. "
L'intera sequenza si ripete, mutatis mutandis, tutte le sere e quando, sfinita ed esasperata, Mamma Pinkytos decide di fare la gnorri, il Morbillo molesto urla come un ossesso e prende a calci la testiera del letto.
Altro che keep calm.
Mica è zen lei. Tutto il contrario.
Quarto e ultimo motivo per cui guardare con favore al futuro prossimo è che le cose possono solo migliorare.
Se contiamo che:
- l'ultimo dell'anno il Minty è stato investito da un tedesco in bicicletta rimediando per fortuna solo un livido al viso;
- Mamma Pinkytos non ha neppure sentito lo scoccare del nuovo anno perché intenta ad accudire il Morby che, schiantatosi contro una panca alle 23,55, grondava sangue a spruzzi;
- il 2 gennaio, giorno del suo compleanno, ha fatto appena in tempo a portare il Minty a pattinare sul ghiaccio (pattinare è un eufemismo, poiché la mater Carolina Kostner ha passato mezz'ora buona a sollevare di peso il nano-mattone del tutto incapace di stare in piedi) salvo poi accorgersi di avere commesso un madornale errore sul lavoro e passare le successive due ore in ufficio con il nano per tentare di rimediare;
- il 3 gennaio Mamma Pinkytos ha installato felice nella sua auto il seggiolino nuovo per il Morby, all'uopo acquistato, visto che il nano hitleriano si rifiutava di salire in macchina perché "mio seggiolino tloppo piccolo. Io sono grandeeeee!!". Senonché il nano malefico pensava bene di vomitare abbondantemente per la prima volta in vita sua. Mamma Pinkytos passava metà della giornata a pulire il vomito e l'altra metà a sentire puzza di vomito in ogni dove.
Keep calm. Può solo migliorare.
Domani Mamma Pinkytos andrà al lavoro.
Domani sera uscirà a cena con Mamma Uma Lineaperfetta per festeggiare ambedue i loro compleanni.
E se non basterà, ascolterà il consiglio di Mamma Iaia Stakanov: Lourdes.
O Medjugorie.
In base all'umore del momento.