giovedì 29 maggio 2014

Barzellette

Il Minty, di ritorno da scuola: "Mamma, ti racconto una barzelletta. C'è un ladro di appendini che ruba tutte le cose per appendere che ci sono in una casa. A un certo punto arriva la polizia e un poliziotto gli dice: "Io ti appendo!" Fa ridere vero mamma?"
"?!"
"Ne vuoi sapere un'altra? Dai te la dico: ci sono una carota e un pomodoro. La carota dice al pomodoro :"Devo dirti una cosa" e il pomodoro risponde:"Blablagluglastruncablabla..." Ti piace mamma?"
Mamma Pinkytos non è mai stata particolarmente amante del genere e a reggere lo humor inglese del Minty non sa se ce la puó fare.

martedì 27 maggio 2014

Last minute

Domani la sveglia di Mamma Pinkytos suonerà alle 6 e lei, questa sera, avrebbe voluto, come quasi ogni sera (e come non fa mai), andare a letto presto.
Poi, come è ovvio, ha trovato qualcosa da fare e, nella fattispecie, "restaurare" con materiale di recupero, una borsetta color grigio perla piuttosto malconcia. Ha tentato di attaccare pajettes con la colla vinilica, di coprire i segni del tempo con una spilla, di cucire fiocchi e tessuti vari. Il risultato è orrido, ma il tempo di Mamma Pinkytos è volato.
Il fatto è che la mater disorganizzata venerdì deve andare a ben due matrimoni, uno al mattino e uno alla sera ed  è in clamoroso ritardo su tutta la linea.
Sabato aveva previsto di riuscire a ritagliarsi un'ora in beata solitudine per comprarsi  un paio di scarpe o un abito, ma il Minty le si è aggrappato come un polipo ed è stato l'allegra compagnia del suo shopping: "Mamma, questa scarpe sono bruttissime." "Mamma, posso dirti una cosa? Come fanno le persone a camminare in equilibrio su questi cosi lunghi? Sono scarpe? E perché esistono se danno fastidio a tutti?" ( sante parole).
"Mamma, guarda! Queste scarpe sono deliziose!"
Risultato della shopping session: commesse in visibilio per il nano, Mamma Pinkytos a bocca asciutta.
Ieri Mamma Pinkytos metteva in atto il piano di emergenza: lavava con foga tutti i coprispalle et similia esistenti in casa e provava tutti i vestiti: quello seminuovo, quello elegante a palloncino, quello lungo, quello praticamente d'epoca, mentre i nani le gironzolavano intorno in simultanea rendendola nervosissima.
"Mamma, per favore, mi ritagli questo disegno?"
"Mamma! In brascio!"
" Dai mamma, questo cartoncino è troppo grosso, vieni a darmene un altro!"
"Mamma, ciuccio!"
"Mamma,  io vorrei una carota o le crespelle."
"Anche io ota."
"Mamma, uffa, sono morto di fame, vuoi venire?! Ma cosa è Carnevale? Giochi ai travestimenti?"
"Mamma, non è che noi possiamo stare qui ad aspettare una carota tutta la sera..."
Mamma Pinkytos, con un diavolo per capello, ha rinunciato al defilè, ma nonostante le continue e fastidiose interferenze ha maturato l'idea della necessità di un paio di scarpe nuove?
Stamattina,  in un ritaglio di tempo, la mater last minute faceva il suo dovere e comprava un paio di scarpe proprio come le servivano.
Il resto, vestito compreso, sarà un accessorio delle scarpe.
Mica deve trovar marito lei.
Comunque vada sarà un successo.

giovedì 22 maggio 2014

Vota Antonio La Trippa

"Quando sarete chiamati alle urne, per compiere il vostro dovere, ricordatevi un nome solo: Antonio La Trippa. Italiano! Vota Antonio! Vota Antonio La Trippa!"
Dopo "Gli onorevoli" e la politica secondo Totò, Mamma Pinkytos vi propone "la politica secondo Minty&Morby".
L'election day si avvicina e la Pinkytos' Family ha il proprio onorevole personale, Mister Baby, candidato alle elezioni comunali.
I nani, pur non avendo ben compreso chi deve eleggere cosa e neppure cosa in concreto voglia dire "eleggere", sono elettrizzati e, ovviamente, insieme a Baby Lila Capellipazzi che ha appeso nella sua cameretta il santino di Mister Baby, sono i più fervidi sostenitori del pater familias. E considerato che non hanno il diritto di voto, è un dato indubbiamente significativo.
Il Minty, oltre che dai cartoncini con la foto del padre che lo mandano in visibilio ("Forte! Li posso portare a scuola? Ti pregoooooooo!" La risposta è sempre stara un "no" convinto), è irresistibilmente attratto da tutti i manifesti di propaganda elettorale, ivi compresi quelli con i soli simboli delle liste e i nomi di tutti i candidati scritti piccoli piccoli.
Minty: "Rallenta mamma! Devo vedere quelli."
Mamma Pinkytos: "Nano ma non possiamo fermarci ogni volta!"
Minty: "Ecco! Mamma fermati! Ho visto il simbolino del mio papà!"
Mamma Pinkytos: "Ti sbagli nano. Quello è proprio del partito avverso."
Minty: "Che partita fanno?"
M.P.: "Non partita, partito. Ma va bene uguale. Giocano uno contro l'altro,"
Minty: "E allora ti dico che è quella la squadra del mio papà. Questo simbolino me lo ricordo benissimo."
Mamma Pinkytos è preoccupata. Oltre ad un nano che fa propaganda per la lista rivale, Mister Baby ha pure il problema del simbolino confondibile. Immagina fiumi di ottantenni che mettono la × sul logo sbagliato e le amiche di Mamma Pinkytos che, intendendosi di politica come di leveraged buyout, votano mentre pensano al pollo nel forno, su un simbolo rosso e verde a caso ("era così uguale!")
Sempre se votano. Già si immagina Mamma Polly Capellipazzi che le dice: "Volevo andare a votare ma poi è uscito il sole e siamo andati a mangiare il gelato!"  o Mamma Gabry Camomilla che si scusa: "Se fossi andata a votare avrei DI SICURO votato La Trippa, ma visto che mio marito è uscito con i nani ne ho approfittato per pulire la casa e per fare una corsa sul tappeto persiano."
Il punto è che Mister Baby i voti non li chiede. Ha fatto un'eccezione con Santa Domitilla Pensacitu e gli è costato due ore di lamentele sulle magagne condominiali.
Mamma Pinkytos è ancora peggio. Per lei la domanda: "Cosa voti?" è personale e intima almeno quanto: "Di che colore hai le mutande?", a chiedere voti per chichessia si vergogna come una ladra e, a pensarci bene, il fatto di potere votare Mister Baby, nel quale ha per ovvi motivi estrema fiducia, le risolve un mucchio di problemi.
Infine il Morby, duenne incorruttibile, dalle idee chiarissime e, per fortuna, non votante. Lui davanti ad un cartellone due metri per due, con millanta simboli, ha indicato con il suo ditino quello della "Lega Nord": "Piace quetto." Non c'è stato verso di fargli cambiare idea.
Mister Baby, in onore del nano piccolo, è diventato per l'appunto verde.
Poi ha abbozzato. Il nano non vota. Uno di meno.
La guerra è guerra.
Vota La Trippa.

mercoledì 21 maggio 2014

Diritti e doveri della mater lavoratrice

Stamattina a colazione non c'erano le fette biscottate ed il frigorifero della Pinkytos' Family era (ed è) così vuoto da fare invidia al deserto dei tartari.
Mister Baby aveva un diavolo per capello: "C'è la spesa da fare nel caso non te ne fossi accorta.
Mancano le fette biscottate, il detersivo per i piatti.. Manca tutto."
La mater inadeguata provava umilmente a replicare: "Le crepes agli avanzi di frigorifero dell'altro ieri e il merluzzo surgelato di ieri non mi sembravano poi così male.."
Ma Mister Baby, sordo alle giustificazioni della masterchef nostrana, infieriva: "Non ti puoi esimere dal fare la spesa o fare la spesa on line perchè devi portare i nani al parco.. Si fa la spesa e poi a casa a giocare da soli. Così i nani imparano a diventare autonomi!"
"Cosa hai contro la spesa on line?" Rispondeva piccata Mamma Pinkytos: "E poi ieri volevamo andare al supermercato, ma non ci siamo riusciti per CAUSE DI FORZA MAGGIORE!"
"?!"
"Sì, perchè la sottoscritta Mamma Pinkytos non se la sentiva FISICAMENTE E PSICOLOGICAMENTE di affrontare la spesa-session con tutte le sue implicazioni (recupero anzitempo dal parco dei due nani renitenti e delle rispettive biciclette, posizionamento degli anzidetti velocipedi uno nel bagagliaio e uno direttamente sul sedile lato passeggero con effetti nefasti per la schiena dolorante di Mamma Pinkytos, spedizione al supermercato con i due nani uno che cammina suo malgrado frignando e uno che si lascia andare a peso morto che la ubriacano di chiacchiere e richieste e lei che non si ricorda più cosa doveva comprare, coda alla cassa con i mostri che infilano ogni sorta di cosa nel carrello, rientro a casa con i due nani uno che cammina suo.mal grado frignando e l'altro che si lascia andare a peso morto e in più le borse della spesa. Quando torna Mamma Pinkytos andrebbe direttamente a letto per almeno tre giorni)."
"Ma non va bene." Rispondeva serafico Mister Baby "La spesa è una prioritá e non devono fare capricci. Quando ero piccolo io al supermercato mi divertivo un sacco."
Sará...  Quando Mamma Pinkytos aveva l'etá dei suoi nani, alla spesa preferiva la ghigliottina.
Sospettava che il gene sbagliato venisse da lei.
Nel frattempo, i nani vocianti venivano a tavola per la colazione e iniziava la lezione n.1 del pater familias: "Bambini, non si puó sempre andare al parco a giocare al pomeriggio."
Minty: "Non andiamo sempre. Quando piove non ci andiamo."
Morby: "Piove no."
Mister Baby: "Volevo farvi capire che non dovete fare capricci se la mamma vi dice, per esempio, che bisogna andare a fare la spesa. La mamma lavora, i nonni non sono vicini e lei non puó pulire la casa o andare al supermercato mentre siete all'asilo."
Minty: "Puó pulire alla sera."
Morby: "Sera mamma."
Mister Baby: "Non puó fare tutto di sera e di notte. La mamma quando finisce di lavorare ha DIRITTO di lavare, stirare, pulire la casa e fare la spesa."
La mater pasionaria ha pensato che, per certi versi, era meglio quando le donne non avevano diritti.

sabato 17 maggio 2014

La fatica delle operazioni di restauro

Il pensiero che Mamma Pinkytos ha formulato cinque minuti fa, mentre ingaggiava una lotta senza esclusione di colpi con l'ultimo frammento dello smalto semi permanente della scorsa estate che non ne voleva sapere di abbandonare l'unghia del suo alluce, le è sempre appartenuto, anche dieci anni fa, anche quando era più giovane e più magra: le operazioni di restauro, o di remise en forme che dir si voglia, sono una gran fatica.
Incremettarsi, imbellettarsi, tentare con scarsi risultati di mimetizzare occhiaie e brufoletti, lisciarsi o arricciarsi i capelli sono attività che le hanno sempre dato una gran noia.
Lei, la mater paleozoica, che per natura è un po' sciatta e un po' pigra, ha sempre guardato con un misto di sospetto e ammirazione chi si vede in giro alle otto del mattino perfettamente truccata e senza un capello fuori posto o chi esce per andare al cinema in tiro come se andasse a un matrimonio.
Lei nun gliea fa.
Grazie al cielo, nonostante questo, prima che la sua autostima avesse un netto tracollo a causa della panza da quinto mese che si ritrova, scomoda eredità della gravidanza numero due ("La panceraaaaa! Tutta colpa del fatto che non hai messo i mutandoni ascellari" tuona la Nonna R. Mah!), Mamma Pinkytos ha sempre avuto una discreta capacità di accettazione del suo aspetto fisico, al netto degli inevitabili momenti down che capitano a ogni essere umano, uomini reticenti compresi ("Un brufolo.. Oddio... meglio barricarsi in casa!" - " La cellulite! Che orrore... Quest'anno niente costume..").
Di casa alla fine è sempre uscita e si è sempre messa anche il costume, compensando con una bella abbronzatura ambrata la linea non proprio slim.
Però deve ammettere che, con l'avanzare inesorabile degli anni e con la crescita esponenziale degli inestetismi dovuti (oppure no) alle due ravvicinate maternità, inizia a comprendere la necessità di nascondere-mimetizzare-ricostruire-imbellettare-bistrare.
E talvolta è disposta a sobbarcarsi la relativa fatica.
Ora anche lei la mattina, nani permettendo, si trucca seppure poco e male, ogni tanto, se ha tempo, mette pure l'ombretto.
Nella borsa tiene il gloss e ogni tanto si dà una passatina.
Si è fatta mettere l'estate scorsa (udite udite!) lo smalto semi permanente alle unghie dei piedi. Sì, proprio dall'estetista, soggetto la cui porta non aveva mai varcato fino a quel momento, neppure in occasione del suo matrimonio. Era stato il regalo per la festa della mamma che le aveva fatto la Nonna R. E, peraltro, è stata anche l'unica occasione in cui l'ha varcata quella porta visto che, a distanza di un anno, sta cercando di fare saltare a colpi di lima il residuato bellico di quel malefico gel che avrebbe dovuto essere rimosso, previo appuntamento,  dall'estetista medesima un paio di mesi più tardi. A furia di rinviare, é passato un anno.
Smalto a parte, ora anche la mater bacchettona, estimatrice del nature look, quando e come può tenta qualche imbellettamento per piacersi di più.
Mamma Pinkytos ha capito che non era sciatta nè pigra, era solo più sicura di sè e si piaceva abbastanza.
Forte di un buon grado di autostima, si accettava per quello che era: non magrissima, ma certamente non grassa, non bellissima, ma certamente non brutta. Di lei, come di quasi tutti, ce n'erano di più belle, di più brutte, di più magre e di più grasse.
Oggi è tutto più complicato e diverso.
Quando non si hanno più vent'anni il corpo diventa uno specchio: la stanchezza si vede, le notti insonni si vedono, le torte al cioccolato si vedono, gravidanza e allattamento si vedono.
E le operazioni di restauro diventano quantomai necessarie e complicate.
Mamma Pinkytos si specchia e pensa che, da questo punto di vista, una bella vacanza ti dà una grossa mano.
Un filo di abbronzatura, l'aria più rilassata e anche il restyling diventa meno faticoso.
Dal collo in su Mamma Pinkytos si vede quasi bella.

mercoledì 14 maggio 2014

Mamme di pancia e mamme di cuore

Mamma Pinkytos in questi giorni è emozionata.
La sua amica Lalaloopsy per la festa della mamma ha ricevuto un regalo meraviglioso. Appena prima della festa della mamma, lei è diventata mamma di cuore di una bimba color cioccolato, Anna, che ha l'età del Minty e mille treccine colorate.
Mamma Pinkytos, che ha vissuto un primo giorno da mamma con in braccio un batuffolo urlante, immagina questo primo giorno così particolare.
Accogliere nel tuo mondo una piccola vita che ha vissuto in un mondo diverso, qualcuno che ha una gran voglia di chiamare "mamma" e che è già in grado di farlo.
Anna ha chiamato "mamma" sin da subito, guardando Lalaloopsy, che era in attesa di questo momento da una vita e mezza, con due occhioni scuri che l'hanno fatta piangere.
Mamma Pinkytos la immagina guardare Anna che dorme con il suo copriletto nuovo delle principesse Disney per tutta la notte.
Così esotica eppure così famigliare.
La immagina sperimentare tutte le prime volte da mamma come su una giostra, così intense da fare girare la testa: il primo regalo, il primo bacio, la prima volta al cinema, il primo risveglio, il primo disegno.
Lalaloopsy, che tanto desiderava essere mamma di pancia, che ci ha provato mille volte al prezzo di indicibili sofferenze, ora è una felicissima mamma di cuore.
Ha saputo prendere le redini del proprio destino e ha concluso che tutte le traversie vissute erano preordinate a questa grande gioia: "Tutto perchè doveva arrivare lei."
Non ci sono limiti nè razionalità nell'amore di una mamma.
Di cuore e di pancia, senza differenza alcuna.
Non si scelgono i figli, nè in un caso nè nell'altro.
Richiedono amore e accettazione, sono altro da noi.
I figli sono un'emozione intensa e un impegno costante, presenza quotidiana, responsabilità, piccoli gesti, complicità.
Sono un contratto a tempo indeterminato.
Il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi nascano dalla nostra pancia, in effetti, è poco più di un dettaglio.

lunedì 12 maggio 2014

Nonvedononsentononparlo

Mamma Pinkytos ha mal di stomaco e un cerchio alla testa.
Postumi di un fine settimana di bagordi, ergo caffè frettoloso con un'amica sabato pomeriggio e piacevolissima cena tra mamme al ristorante indiano domenica sera.
Sogna, dopo il faticoso ritiro di M&M dai risoettivi asili, di spiaggiarsi al parco a chiacchierare del nulla con Mamma Polly Capellipazzi mentre i quattro nani giocano senza scotennarsi in comunione di amorosi sensi.
"Che ne dite di andare al parco sotto casa nani?"
"Sì va bene mamma, così passiamo da casa un attimo a prendere qualcosa."
"Ok. Tu Minty potresti prendere la bicicletta e il Morby il triciclo o il monopattino."
"Io attino. Attino. Attino. Ove è attino?"
"Va bene Morby, adesso andiamo a casa a prendere il monopattino."
"Io non voglio la bici, perchè in bici si cade. Io voglio portare fuori qualcosa che si usa dentro."
"Attino. Mamma! Io voio attino. Ove è attino?"
"Io sono indeciso su cosa portare. Il monopattino è mio però te lo regalo Morby."
"Mio attino. Grasie Minty. Voio attino."
"Su che saliamo a prenderlo. Tu Minty potresti prendere i pattini."
"No, niente pattini. Io prendo queste cose."
Mentre Mamma Pinkytos prende dal balcone il monopattino per il nano piccolo impaziente, il Minty si palesa travestito da crociato, con armatura, spada e una mascherina brillantinata da Colombina veneziana.
"Nano ma non è Carnevale!"
"Io voglio fare finta che è Carnevale."
"Ti prego nano, almeno la mascherina!"
"O porto la mascherina o l'elmo di ferro grande. Mamma, decidi tu."
"Per l'amor del cielo nano, mettiti quello che vuoi."
"Attino, io voio attino."
"Benissimo, andiamo."
Mamma Pinkytos si avvia verso il parco con il Minty vestito da Colombina veneziana con l'armatura e il Morby abbarbicato al monopattino, più grande e pesante di lui.
Arrivano al parco.
Mamma Pinkytos riesce a scambiare una quindicina di parole con Mamma Polly Capellipazzi tra un tentativo di suicidio di Baby Banny e un capitombolo del Morby.
Il Morbillo non di stacca un attimo dal monopattino. Quando Mamma Pinkytos si avvede che il nano tenta di caricarlo sullo scivolo, sente il dovere morale di intervenire: "Nano, lascia qui il monopattino. Non si porta sullo scivolo."
"Quetto è mio." Poi si guarda intorno con fare circospetto: "Ruba qualcuno."
"Mamma mammaaaa!"
"Dimmi Minty."
"Sono stanco di giocare con la spada. Tienila tu."
"No grazie. Hai scelto di portarla e la tieni tu."
"No. Io adesso voglio il monopattino."
"Nooooo! Mio attino. Via via butto."
"È miooo. Non te lo regalo più."
"Mioooo! Nooooooo," (pianto)
"Vattene Morby. L'hai usato sempre tu. E non sei neanche capace."
"Non si rubano i giochi. Chiediglielo con gentilezza..."
"Morby me lo dai che è mio?"
"No."
"Ecco... ha detto di no...."(pianto)
"Ha scelto lui di portarlo."
"Io lo volevo. Lo voglio... via" (pianto)
"Nooooo!" (pianto)
"Mamma!"
"Oooommmmmm..."
"Mamma! Digli qualcosa! Sgridaloooo!" (pianto)
"Ooommmm..,"
"Mammmaaaa! Tu non mi ascolti!"
A mali estremi, estremi rimedi.
In assenza di alternative facilmente praticabili, Mamma Pinkytos ha deciso di adottare il protocollo di emergenza, da applicarsi soprattutto di lunedì.
Nonvedononsentononparlo.
La settimana è ancora lunga.

giovedì 8 maggio 2014

Cuoricini e aragoste

Ieri sera, prima della nanna.
"Nano grande, lo fai un bel disegno per la mamma che domenica è la sua festa?"
"No mamma! Ti ho già preso ieri due margherite dal prato! Vuoi sempre regali."
Oggi, all'uscita dall'asilo.
"Ciao amore, come è andata a scuola?"
"Bene."
"Hai fatto dei disegni?"
"Sì. Ho disegnato un'aragosta."
"Carino. Ma non lo fate un lavoretto per la festa della mamma?"
"Assolutamente no. E poi ti ho detto che non ti meriti più regali. Ieri hai mangiato un pezzo della mia pizza."
"Ma nano. IO ti avevo comprato la pizza. E te ne ho chiesta un pezzetto."
"E io ti avevo detto di NO. Sei stata un po' egoista."
Mamma Pinkytos è un'egoista.
Egoista ed esosa.
Chiede regali, mangia pizza a tradimento.
Indipercui domenica, nel giorno della festa della mamma, alla quale ogni mamma, che lo ammetta o no, tiene un pochino, sarà miseramente a bocca asciutta.
La scuola del Minty, è l'unica del mondo terracqueo, in cui la festa della mamma non si può neppure nominare. Per rispetto nei confronti di chi ha una unconventional family. Loro, anzichè disegnare fiorellini e punteggiare cuoricini da portare a casa, disegnano aragoste e triglie per decorare la classe.
Ma tant'è.
In ogni caso, quell'esosa di Mamma Pinkytos i cuoricini e i fiorellini non se li sarebbe meritati.
Nella posizione in cui è non disdegnerebbe neppure l'aragosta.
Magari dentro una busta con i cuoricini.
Che esosa.

martedì 6 maggio 2014

In Paradiso e ritorno

Alla fine Mamma Pinkytos è stata veramente disconnessa dal mondo per otto-giorni-otto.
E a scoperto che a volte, per rigenerare corpo e mente, basta spegnere il cellulare e disattivare la connessione Internet.
Semplice ed economico.
A parte questo, nella settimana djerbina della Pinkytos'Family, molto (anche se non tutto) lo hanno fatto la spiaggia bianca, le palme, gli ombrelloni di paglia, il piacere di camminare a piedi nudi con il sole che ti accarezza la pelle. Ma soprattutto la gioia di stare insieme, tutti insieme, e di non avere nulla al mondo da fare a parte mangiare, dormire, giocare con la sabbia e inseguire i nani che scorazzano liberi con secchiello e paletta in mano.
Felicità.
Mamma Pinkytos ha pensato che lei, i soldi che riesce a mettere da parte, pochi o tenti che siano, una volta soddisfatte le necessità basilari, li vuole spendere in viaggi, in vacanze.
A volte la destinazione conta pochissimo.
Conta il tempo di qualità da passare tutti insieme.
Una settimana fa, tutti i componenti della Pinkytos' Family, nani compresi, erano reduci dall'influenza e sull'orlo di una crisi di nervi.
Poi sono partiti.
Tutto cancellato con un colpo di spugna.
Sono tornati rilassati, inciccioniti, abbronzati.
Mamma Pinkytos ha una panza assai più antipatica di quella di una settimana fa', ha i capelli a pannocchia (complice il trattamento di bellezza di una colorita parrucchiera tunisina: "Tu avele capelli bluttissimi. Tagliare tutti. E farti bionda. Con le meches." Se Mamma Pinkytos torna da Mister Baby bionda è praticamente certa che lui, che mal sopporta persino una foto di Mamma Pinkytos a cinque anni vestita da fatina con la chioma ossigenata, chiederà il divorzio), ma ha il colorito di un cammelliere tunisino e sta decisamente meglio.
Mister Baby in questa vacanza ha mangiato quintali di dolci e non solo, è stato meravigliosamente con i suoi nani e, ovviamente, ha preparato le valigie per tutta la famiglia (o meglio: ha infilato a modo suo nella valigia quello che Mamma Pinkytos aveva preparato. Andate a spiegarli che non è la stessa cosa). All'andata e al ritorno. Perchè lui l'ordine della mater incompresa non lo capisce e non lo condivide e Mamma Pinkytos, per quieto vivere,ha stabilito la regola che chi si lamenta dell'operato altrui ha l'onore e l'onere di arrangiarsi.
Il Minty è tornato felice come una Pasqua e ha detto tutto contento: "E' stato bello mamma. Ho trovato tre amici: un cavallo, un cammello e Nicolò", che non sono esattamente la stessa cosa, ma sono tre aspetti del suo stesso entusiasmo. Ergo:
1. Ho guidato il calesse con i cavalli.
2. Sono salito sul dorso di un dromedario.
3. Ho conosciuto Nicolò (un coetaneo con il quale è stato amore prima vista che, per un piacevole scherzo del destino, abita vicinissimo alla Pinkytos' Home. E' stato lui, insieme ai suoi pazientissimi genitori la vittima prescelta di quello stalker incallito del Minty, che dà il meglio di sè' quando è in vacanza).
L'ingrato nano grande voleva anche lasciare la sua mamma in Tunisia in cambio di due cammelli ("Non ti preoccupare mamma. Il latte me lo fa il cammello e quando sono malato c'è il papà!") e Mamma Pinkytos se l'è presa parecchio. L'ipotesi è tramontata davanti all'oggettiva difficoltà di caricare l'ingombrante animale sull'aereo.
Il Morby, da ippo-fanatico qual è, in Tunisia, dove si vedono più cavalli che automobili, ha trovato il suo mondo: "IO lice. Tanti lalli, lunghi, gandi. Visto lalli illi. Tanti. Visto anche melli. Lito io." (Sono felice perchè ho visto tanti cavalli lunghi (!) e grandi. Sono anche andato con la carrozza con i cavalli a vedere i coccodrilli, che erano un numero ragguardevole. Ho visto anche i cammelli e ci sono pure salito. Scusate se è poco.)
Certo ritornare dal Paradiso è dura e, complice il rientro in notturna, stamattina la Pinkytos' Family era un filino fuori fase.
I nani sono arrivati a scuola in ritardo pauroso e Mamma Pinkytos ha faticato a smaltire la valanga di fax e di mail che le infestavano la scrivania.
Il maleficio di Internet.
La Pinkytos' Family è ufficialmente rientrata nel mondo.