martedì 30 aprile 2013

L'invasione degli ultracorpi

Diciamocelo: il mondo sta cambiando.
C'è qualcosa nell'aria, nell'acqua o chessoio che rende molto difficile, quasi impossibile concepire figlie femmine.
Gli zii cinesi aspettano un maschietto ("It's a boy." Ha sentenziato il medico senza dubbio alcuno.), Mamma Yaya Stakanov pure  (l'ha saputo oggi!!!! Evviva!) e anche il fratellino in arrivo di Baby Kikki Tullipan ha il pisellino. Per non parlare del Banana e della magica coppia di gemelli di Mamma Lella Hofattotris.
Un tripudio di testosterone, di pagliaccetti azzurri oggi e di Gormiti , pistole e spade domani.
Un delirio.
Anche perché con tutta questa carenza di donne, Mamma Pinkytos avrà i suoi nani attaccati alla gonna fino a quarant'anni.
Se tutto va bene.
Mamma Polly Capellipazzi, che ai giochi violenti dei nani maschi non é abituata (non ancora), é seriamente preoccupata.
Quando M&M ruggiscono e lanciano in sincrono le loro grida di battaglia, lei abbozza, ha l'impressione di trovarsi davanti a degli ultracorpi, degli alieni che credono che la borsetta tonda di Baby Lila sia una palla di cannone.
É bene che ci si abitui. Il conto alla rovescia per l'arrivo del Banana é cominciato.

lunedì 29 aprile 2013

Il giorno fatidico

Il giorno fatidico, quello descritto in ogni libro e manuale di puericultura al capitolo "arriva un fratellino/sorellina", é arrivato.
Stamattina il Minty, tra il serio e il faceto, mentre si sfilava i pantaloni del pigiama, chiedeva: "Mamma, ma quando il Morby ritorna nella tua pancia?" Alla richiesta di lumi, formulata dall'incauta madre, circa le ragioni di siffatta domanda, il Minty rispondeva la prima cosa che gli passava per la testolina: "Perché mi rompe tutti i libri, anche quelli della biblioteca."
Mamma Pinkytos, un po' perché é un periodo in cui tra M&M si intravedono germogli di complicità e di grande affetto, un po' perché mentre lo chiedeva non pareva che il nano grande denotasse particolare sofferenza, non si scomponeva più di tanto e rispondeva con grande tranquillità: "Amore, i fratellini non tornano nella pancia anche se tutti i bimbi, prima o poi, quando hanno tanta voglia di mamma, lo desiderano. Però é una fortuna che il Morby ci sia perché in tanti ci diventiamo molto di più."
Il Minty osservava un nanosecondo di silenzio (che per lui é un'eternità) poi con entusiasmo diceva: "Io quando sono glande avrò tle bambini che li chiamo Richiald, Peppa e George".
Mamma Pinkytos, repentinamente trasformata in nonna di due maiali e un coniglio dalla fervida fantasia del nano televisivo, prendeva la palla al balzo: "Un giorno Richard ti chiederà quando George e Peppa tornano nella pancia. Quando succederà cosa gli dirà papà-Minty?"
"Che in tanti é più bello." Concetto afferrato.
Anche perché poco dopo, mentre il Minty che faceva la pipì veniva come al solito raggiunto dal Morbillo gattonante, Mamma Pinkytos sentiva il nano grande dire al piccolo: "Ciao Morby. Sono ploplio contento di vederti."
Ma il nano piccolo é esserino assai rancoroso che, se subisce un torto, non dimentica e se la lega al dito. Cosi, all'uscita dal nido, quando, come ogni giorno, il Minty gli si era avvicinato per stritolarlo e baciarlo con i suoi modi poco urbani e parecchio molesti, il Morby (che di solito riempie il fratello di ridolini e baci con risucchio) gli assestava  un deciso spintone allontanandolo senza esitazioni.
Uno a uno e palla al centro.

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In classifica

domenica 28 aprile 2013

Come cresci

Come cresci Morbillino mio, che mi insegni a guardare il mondo con stupore e spensieratezza.
Cresci, ascolti, capisci e ti prendi quello che vuoi con una determinazione che mi lascia senza parole.
Come cresci piccolo amore, che mi rubi il cuore con il tuo sorriso a sei denti e mi fai ridere di gusto per mille motivi, mille volte al giorno.
Cresci, acquisisci nuove competenze, adori farti inseguire, ti fai capire e io ti starei a guardare per ore.
Perché con te, che gattoni come un fulmine ma ancora non cammini, che odi pappe e minestrine e adori le lasagne, io ho tutta la pazienza del mondo. Se con il Minty avevo fretta che crescesse, che bruciasse le tappe per la curiosità e l'entusiasmo di scoprire il dopo, con te navigo a vista, senza fretta, godendomi ogni istante. Le tappe successive le conosco, ma assaporo l'oggi, con un po' di malinconia.
Perché cresci tanto e in fretta. I mesi volano.
Ora ne hai tredici.
Ti accoccoli come un koala e il tuo corpicino é l'incastro perfetto sulla mia spalla.
Mi incanto a guardarti mentre ti rilassi bevendo dal seno, come un cucciolo appena nato.
Ora ti guardo dormire e lo farei per ore.
Come cresci amore mio.

venerdì 26 aprile 2013

Raddoppiare con il pongo

Mentre scriveva un sms ai carissimi amici conosciuti in viaggio di nozze, Mamma Pinkytos ha pensato che in soli cinque anni (anzi quattro per la verità) lei e Mister Baby si sono raddoppiati, da due a quattro, moltiplicati a vista d'occhio. Come i pani, i pesci, come le bolle di sapone quando le separi. Non male.
Il Minty in proposito ha le idee molto chiare: "É successo che tu e il papà, che elevate due, avete fatto me e il Morby con il pongo. Peò elavamo mollissimi e alloa ci hai messo dentlo la tua pancia e hai bevuto tantissima acqua. Poi l'acqua si é immagicata e ci siamo induriti. Quando siamo usciti elavamo quattlo, tutti belli duri."
Ma non é tutto. La creazione secondo Minty non finisce qui: "Peò mamma elavamo senza occhi. Pecché i bambini piccoli non ce li hanno gli occhi. Alloa tu ci hai dato i tuoi, che infatti ce li abbiamo uguali." Mamma Pinkytos ha timidamente cercato di replicare che lei gli occhi ce li aveva, ma é stata immediatamente zittita: "Adesso ce li hai pecché ti sono cresciuti. Le mamme hanno i semini negli occhi."
Mamma Pinkytos non ha più osato chiedere nulla. Un anno fa era in attesa che le ricrescessero gli occhi. Che può dire?!

26 aprile

Il 26 aprile é un giorno speciale per la Pinkytos' Family.
Cinque anni fa', dopo dieci di reciproca sopportazione, Mamma Pinkytos e Mister Baby si sposavano e festeggiavano con una festa bellissima, dove anche gli sposi mangiavano e si divertivano. Tanti amici, poche fotografie, un castello meraviglioso, una giornata senza neanche una nuvola dopo settimane di pioggia.
Cinque anni fa', in questo momento, Mamma Pinkytos e Mister Baby stavano gozzovigliando allegramente. Mamma Pinkytos si era alzata presto, dopo una notte quasi insonne, si era parrucchierata (capelli sciolti, niente di complicato), si era abbuffata di pasticcini che sempre sono offerti a casa della sposa, e, allegra e felice, era andata verso la chiesa su un Maggiolone Cabriolet.
Mister Baby aveva preparato la cioccolata calda per colazione (tanto per stare leggeri) per sé e per gli zii cinesi, si era pure lui parrucchierato e aveva mandato alla sposa un meraviglioso mazzo di rose.
Cinque anni dopo, Mamma Pinkytos ha portato il Morby dal pediatra, gli ha imboccato la platessa e l'ha messo a letto. Mister Baby é al lavoro e, proprio oggi si abbufferà da solo (Mister Baby dice che, quando é costretto a pranzare da solo, compensa la carenza di compagnia con il cibo).
Tante cose sono cambiate da allora.
Mamma Pinkytos e Mister Baby vivevano in un bilocale, un pied-a-terre perfetto per il loro separarsi e ritrovarsi quotidiano (Mamma Pinkytos lavorava in un'altra città e faceva vita da pendolare) e desideravano una figlia femmina che avrebbero chiamato Anouk. Può essere che dio o chi per lui abbia ascoltato quelli (praticamente tutti gli amici e parenti) che ritenevano che, piuttosto che una bimba con un nome da cane, sarebbe stato meglio avessero avuto un maschio.
Mamma Pinkytos non sa se il motivo é questo, ma i novelli sposi di allora oggi hanno due figli maschi, una casa grande, hanno costruito molto, lavorano insieme e da quel 26 aprile il tempo non ha mai smesso di correre.
Sono cambiate molte cose, ma altre, molte altre, sono rimaste uguali.
Mister Baby e Mamma Pinkytos, nei loro quindici anni insieme che sono quasi metà della vita di Mamma Pinkytos, sono cresciuti insieme smussando angoli e differenze, come due piantine che si appoggiano l'una all'altra e non si distinguono più.
Hanno imparato a sopportarsi, a rispettarsi, a conoscersi, ma senza mai dare nulla per scontato e senza mai perdere di vista quello che li ha sempre uniti.
Anche quando la stanchezza é tanta cercano di confrontarsi, di spiegarsi. Se Mamma Pinkytos non racconta qualcosa a Mister Baby, per lei é come se non fosse successo niente e crede che per lui sia lo stesso.
Poi c'é il progetto di vita, di famiglia ed é qualcosa di prezioso, da difendere. Perché quando si diventa genitori si ama anche il padre che uno diventa, con gli occhi luccicanti e l'entusiasmo di vedere la vita che nasce e che cresce.
Ricordare e rinnovare tutto questo é molto importante per Mamma Pinkytos, per Mister Baby e per i loro nani.
Il 26 aprile nella Pinkytos'Family é un giorno speciale.
É per questo che stasera la famiglia al completo andrà a cena fuori.
Se avessero trovato un volontario disposto a baby- sittare i nani, forse Mamma Pinkytos e Mister Baby avrebbero fatto una cena romantica. Ma in fondo loro, un quotidiano angolino romantico già ce l'hanno ed è bello, quando si può, stare tutti insieme.

giovedì 25 aprile 2013

Gli effetti collaterali della primavera

Mamma Pinkytos sta battendo la fiacca. Scrive poco e di corsa, la casa é uno schifo, il cesto della biancheria da lavare scoppia e di cucinare non ne ha nessuna voglia.
La primavera é bellissima, mamma e nani bivaccano in giro fino a tardi e non tornerebbero mai a casa.
Ma a un certo punto a casa bisogna tornare, per lo più con i nani frignanti, stanchi e affamati e Mamma Pinkytos (che ha inseguito.il Morby gattonante per ore, intento a tentare il suicidio ripetutamente buttandosi dallo scivolo del parco, e ha ascoltato e assecondato il Minty e le sue idee balzane per tutto il giorno) pure.
Ciononostante, i nani vanno sfamati e messi a letto a tempo di record che é sempre e comunque troppo lungo. Perché una volta concluso il faticoso iter, con la casa che grida vendetta, Mamma Pinkytos é stanca morta,colpita da incoercobile narcolessia.
Oggi é venuta la Nonna R. La Pinkytos' Family ha fatto un pic nic al parco gigante e, al rientro, con i nani annientati per un paio d'ore la Nonna R ha aiutato Mamma Pinkytos a resituire dignità alla dimora della di lei famiglia. La Nonna R ha tutto quello che Mamma Pinkytos non ha: dinamismo, senso pratico, velocità, ordine. In un attimo ha fatto quello che Mamma Pinkytos non avrebbe fatto in due giorni.
Poi ha ripreso l'autobus ed é tornata a fare ordine alla sua di casa. La mamma é sempre la mamma. A Mamma Pinkytos piacerebbe averla più vicina. Soprattutto in primavera.

lunedì 22 aprile 2013

Giorgio Napolitano

Sabato é stato eletto (o meglio ri-eletto) il Presidente della Repubblica (stendiamo un velo pietoso non tanto per chi é stato eletto quanto per il ridicolo teatrino che si é visto. Mamma Pinkytos immagina i due venerandi signori -il Presidente e la di lui signora - intenti a sbaraccare il Quirinale. Poi li immagina dire agli uomini del trasloco che no, non si cambia più casa. Poi la mente vola al film di Bisio - Benvenuto Presidente - e pensa che un Presidente che corre con i roller nei corridoi del Quirinale le sarebbe stato simpatico).
É da sabato, quando Mister Baby aveva inopinatamente lasciato la televisione accesa durante l'elezione, che il Minty, a intervalli regolari ripete cantilenando: "Giorgio Napolitano, Giorgio Napolitano, Giorgio Napolitano".
Ovviamente il cervellino del nano si fa delle domande: "Mamma ma perché alla televisione continuavano a lipetele quetto nome che mi fa lidere?"
Appunto. Bella domanda.

domenica 21 aprile 2013

Quando si spegne la luce

Quando si spegne la luce non si vede più niente. Si perdono di vista i contorni delle cose, non si riesce a vedere niente e nessuno.
Quando si spegne la luce si procede a tentoni. Ci si sente soli anche tra la folla, si ha paura di andare a sbattere.
Quando si spegne la luce non si riescono a misurare le conseguenze delle proprie azioni. Si cerca la luce che non c'è, poi gli occhi si abituano al buio.
Stamattina, al risveglio, Mamma Pinkytos ha trovato un messaggio sul cellulare. Una sua amica stava piangendo perché vicino a casa sua una mamma si era tolta la vita portando con sé la sua bimba di diciotto mesi.
Anche a Mamma Pinkytos é venuta voglia di piangere. Perché il gesto é di una inconcepibile incommensurabilità, ma quello che forse (giudicare dall'esterno é sempre difficile) c'é dietro molto molto meno.
Il ruolo di mamma porta con sé una grande solitudine e un'immensa responsabilità e lasciarsi risucchiare nel vortice di qualcosa di troppo grande (i nostri figli sono qualcosa di troppo grande da spiegare a parole. Mamma Pinkytos lo pensa tutte le volte che guarda i suoi nani) é  un attimo.
Quando si spegne la luce non si vede più niente.

venerdì 19 aprile 2013

Il Minty e la Principessa sul pisello

Il Minty inzerbinito giace stecchito nel suo letto, a Mamma Pintos manca assai poco per stecchire pure lei. Si sta sforzando di tenere gli occhi aperti perchè da due ore sta scaricando e ordinando on line le stampe delle foto del compleanno del Morby e vuole assolutamente finire.
Oggi, per l'appunto, il Minty ha invitato a casa la mitica Vale (o meglio lei si è autoinvitata, come spesso fanno i nani quattrenni), quella dell'India, quella che se non ha voglia non lo saluta, ma se ha voglia si autoinvita e lo fa in un modo che anche se hai un impegno improrogabile e nessuna voglia di vederti ribaltare casa, alla fine cedi e dici sì.
Per farla breve, due ore dopo Mamma Pinkytos le aveva costruito una corona da principessa di cartoncino giallo, le aveva servito biscotti, succo di frutta, acqua e formaggio in quantità, il Minty le aveva regalato metà dei suoi giocattoli (due peluche grandi, un quaderno, degli attacca e stacca) e il Morby le ronzava intorno ammiccante.
Mamma Pinkytos ha avuto un'ulteriore conferma di quello che già sapeva: le femmine hanno non una, ma dieci marce in più. Mentre il suo nano, inzerbinito, faceva tutto per compiacerla, Sua Altezza la Vale, novella Principessa sul Pisello, sciorinava richieste a ripetizione: "Belllo questo. Me lo regali?" "Grazie. Regalami anche questo. Sei pieno di pupazzi." E se il Minty, frastornato, sollevava qualche timida obiezione proponendo un'alternativa, era pronta la replica: "Eh no. Questo a me non piace. Tienilo tu. Io voglio questo."  E via di seguito: "Vero Morby che anche tu mi regali qualcosa?" "Eh, ma in questa casa non c'é niente da principessa. Mamma di Minty, dammi qualcosa di tuo. Le scarpe o una collana." "Mamma Pinkytos, Vale e Minty hanno fame." "Mamma Pinkytos, portaci qualcosa da bere." "Mamma Pinkytos dammi un sacchetto che devo portare a casa tutte queste cose."
La Vale se ne è andata alle 19,30, prelevata da sua madre direttamente dal letto del Minty (dove si era infilatoa nche il Morby che rideva come un pazzo), e se ne è andata a casa carica come Babbo Natale.
E' arrivato Mister Baby, ha chiesto al Minty come era andata la giornata e come mai la casa fosse ridotta come neanche dopo un rave-party.
Il Minty serafico ha risposto: "E' stata qui la Vale."
Mister Baby ha subito capito l'antifona: "Non avete riordinato?"
"Ha detto che lo facevo io. Le ho anche regalato un sacco di cose."
Alle perplessità del pater familias ("Come mai?), il Minty zerbino rispondeva, senza un briciolo di dignità: "Le voleva."
Mamma Pinkytos ha pensato che, dall'alto della sua esperienza, tre o quattro cose da insegnare al nano in fatto di donne ce le ha.

Fratellini e sorelline

Baby Lila Capellipazzi aspetta un fratellino, il suo "grande" alla scuola materna aspetta una sorellina, la sua amica Annina Testaricciola ancora non si sa.
Per il Minty, che non ricollega in alcun modo il suo Morby che ormai è quasi bipede a questi esserini nella pancia delle loro mamme non ancora molto reali, l'argomento "fratellino o sorellina" è un argomento "caldo".
Stamattina, lungo il tragitto casa-scuola.
Minty: "Mamma, tu devi fae cento bambini. Così è più bello, siamo in tanti e la mia casa sembla una scuola."
Mamma Pinkytos preoccupata: "Cento bambini significano cento volte con il pancione. E' un po' faticoso amore."
Il Minty determinato: "Ma è bello mamma. Tanti flatellini. Più di Nicolò, più della Lila, più di tutti. Tanti che non ci stiamo in macchina e dobbiamo andae con due macchine."
Mamma Pinkytos: "E' bello avere tanti fratellini, ma è anche già una fortuna che ne hai uno. Al massimo si può pensare a una sorellina, tra qualche anno. Così c'é un'altra femmina in casa."
Il Minty becero maschilista: "No mamma. Quella te la fai tu pel te. Io dicevo tutti maschi. Così mentle voi giocate con le bambole, noi, che siamo tantissimi, le colpiamo e le lompiamo tutte."
Mamma Pinkytos, che si è prefigurata la scena, farà il terzo figlio quando scegliere il sesso sarà possibile e matematicamente certo.
Su questo è d'accordo anche Mister Baby (ovviamente non perché vuole una femmina ma perché crede che questo non accadrà nei prossimi dieci anni).

martedì 16 aprile 2013

Il Papa e le guardie svizzere

Il Minty dopo cena: "Papà vuoi giocale con me? Noi due siamo le gualdie svizzere e il Morby é il Papa e lo dobbiamo difendele."
Il Minty indossa il costume da centurione romano che gli ha regalato Mister Baby, mentre il Morbillo é al centro della stanza con le braccia protese verso l'alto e saluta con due manine. Niente da dire, si é calato nella parte.
Mister Baby abbozza, indossa l'elmo di cartone e impugna la spada di carta e nastro adesivo che gli ha portato il Minty.
"Vieni papà, andiamo a picchiale la mamma. Lei é il nemico."
Il Morby emette i suoi gridolini di giubilo e lancia banane di plastica.
Mister Baby fomenta i nani violenti. Il Minty non si fa pregare e passa alle vie di fatto contro il nemico disarmato che, ignaro del pericolo, sta incautamente riordinando la cucina.
É in questi momenti che Mamma Pinkytos, pur apprezzando il taglio storico del gioco, vorrebbe una figlia femmina.

lunedì 15 aprile 2013

Primavera!!!!

Yu uh!
É primavera e finalmente si vede. C'é il sole, fa caldino, Mister Baby ha montato il triciclo del Morby ed é tutta un'altra vita.
Ieri la Pinkytos Family ha vissuto, con grande felicità, la sua domenica primaverile tipo. Tutti in bici al parco gigante con la famiglia Capellipazzi, attrezzata manco stesse andando in campeggio per un mese, con tanto di tenda e lasagne.
Il Morbillo, tra l'eccitato ed il preoccupato, ha fatto la sua prima gita in bicicletta, sul seggiolino del potente mezzo di Mamma Pinkytos che, a corto di allenamento, veniva regolarmente seminata da Mister Baby, che pure aveva la zavorra del Minty.
Al parco i nani hanno scorazzato liberi, le mamme hanno spettegolato senza ritegno e i papà hanno fatto la spola tra gli uni e le altre.
Oggi, dopo il ritiro dei nani, pomeriggio al parco in libertà e, a seguire cena frugale della famiglia allargata (ma senza il povero Ali Theweatherman, ancora in treno, in attesa di scaldare e scollare la pasta al pesto di mezzogiorno) alla Pinkytos' Home.
É finita, come nella migliore Traditi, con il Morby disperato causa stanchezza placato solo grazie a Santa Tetta e il Minty e Baby Lila che in un minuto passano dall' amore all' odio e viceversa a causa di un'aspra e seria contesa riguardante la Peppa Pig e i Barbapapa.
Ma la vita in primavera é bellissima perché si cena con la luce naturale, perché non si mette la giacca, perché i nani si addormentano subito, perché i panni asciugano in fretta.
Fa niente se ogni sera Mamma Pinkytos deve mettere da lavare due cambi completi sporchi di terra e di erba. Fa niente se il Minty, alla sua mamma che lo invita a non buttarsi per terra, risponde: "Non posso mamma pecché mi piace troppo lotolammi nell'erba."
In fondo ha ragione lui.

venerdì 12 aprile 2013

Piccoli chiacchieroni crescono

Il Minty è stato indubbiamente un precoce parlatore. A un anno e mezzo già si faceva capire perfettamente e padroneggiava, sebbene a modo suo, un discreto numero di parole e a due anni aveva già un vocabolario vario e complesso. In buona sostanza era già in grado di stordirti di parole e di perchè, ai quali non sempre il malcapitato interlocutore sapeva (e sa) dare risposta ("Pecchè i morti sono morti?" "Pecchè quel bambino si chiama così?" "Pecchè la sua mamma non lo guadda quando lui la chiama?" "Pecchè le pessone buttano la spazzatula pel terra?" "Pecchè Gesù Bambino è morto e poi è rinato?").
Oggi, se per caso di capita di stare per mezz'ora con il Minty (e l'effetto è triplicato se insieme al Minty c'è pure Baby Lila Capellipazzi, che ammette candidamente: "Io sono chiacchierona e comandina"), o non gli dai retta (ma il nano pervicace non molla facilmente e urla a squarciagola: "Uffa!!!! Tu non mi ascolti. Io ti devo dire una cosa!!!") o ne esci con le ossa rotte e il cervello fumante, perchè i nani, si sa, non si accontentano di risposte distrette e superficiali, magari proferite mentre tu, mamma sciagurata, ti prendi la libertà di scambiare a tua volta due parole con una collega mamma ("Uffa!!! Ma tu parli sempre. Sei proprio una chiacchierona!!!" IO?!). Gli argomenti, loro, li devono e vogliono sviscerare nel profondo.
E se il Minty e la sua promessa sposa Baby Lila litigano, e capita spesso, è quasi sempre perchè tutti e due vogliono parlare nello stesso momento ("IO devo dire una cosa!" "La stavo dicendo IO!!!" "Tu parli sempre" "Tu sei un chiacchierone!").
Il giovane Morbillo, nato in una famiglia di chiacchieroni patentati (perchè anche Mamma Pinkytos e Mister Baby, quando c'è da sproloquiare, non si tirano indietro) guarda e impara.
A un anno, ovviamente, favella a modo suo, ma già in un modo assai vario e assolutamente comprensibile.
Anche Atina Calmaolimpica, la sua educatrice del nido, si è detto sorpresa dalla capacità del Morby di ripetere le parole e dalla sua eloquenza.
Le sue parole preferite, come è ovvio, sono MAMMA, che dice ormai in modo perfetto e alquanto insistente, e "CA-CQUA" ovvero acqua, parolina che urla tutto felice quando si appresta ad allagare la casa aprendo al massimo il rubinetto del bidet.
Poi, essendo uno che a tavola non si tira indietro (come ben si nota dalla pancia), dice "PAPPA" e "TO-TA", ma anche "NA-NA" (banana) e "PEA" (pera).
Ultimamente canta anche una simpatica canzoncina del nido, la "Torre alta", che è stata anche la prima canzone imparata dal baby Minty. Probabilmente se la sogna anche di notte, perchè spesso appena sveglio al mattino canta: "ALTA - ALTA - ALTA..." mimando i gesti della canzone con le manine: torre, farfalline, batti le manine...
Poichè in questa fase tutti i nani sono un po' pappagallini che ripetono le parole che gli vengono dette, il Morby dice spesso quello che viene detto a lui ossia "BA-TA" (basta), che nello specifico gli viene detto mille volte al giorno quanto tira pugni e si appende al televisore tentando di farselo cadere addosso.
Infine, il Morbilletto chiama le nonne "NO-NA", il suo papà "PA-PA", Mamma Polly Capellipazzi "PAOA" e, in modo assai euforico ma che non dà molta soddisfazione al diretto interessato, il suo fratellino "TA-TA".
Ma quel che in assoluto il Morby ripete meglio sono i ruggiti e le grida di battaglia che sente fare al Minty quando gioca ai suoi giochi di ruolo alquanto violenti. Li ripete con una tale cattiveria che riceve i complimenti del bellicoso fratello: "Blavissimo Morby, blavissimo!"
Piccoli chiacchieroni crescono.

giovedì 11 aprile 2013

Leggi non scritte

Mamma Pinkytos sente la primavera che non c'é.
Il rientro da Roma, nonostante l'esiguo bagaglio, é stato tutto un correre, rincorrere, accatastare, lavare, riordinare.
Oggi Mamma Pinkytos é riuscita a passare da casa un'ora scarsa prima di andare a prendere i nani e senza neppure togliersi le scarpe ha preparato ragù, besciamella, lasagne e budino da portare per merenda ai nani famelici.
Ne é valsa la pena perché mentre il cielo ingrigiva e minacciava di nuovo pioggia, M&M gustavano felici il loro budino su una panchina e a cena hanno fatto il bis di lasagne.
Anche Mamma Pinkytos, che oggi aveva mangiato un panino in piedi, ha fatto onore alla cuoca (modestamente..) e adesso ha una pancia che a Ivano Vaccipiano, con i suoi "scivolino-crunch-su le gambe", gli verrebbe l'orticaria.
Ma non c'é rimedio. Con buona pace della prova costume.
Così come non c'é rimedio al fatto, ormai matematicamente certo, che ogni volta che é appena passata Santa Domitilla Pensacitu e la casa ha una parvenza di ordine e pulizia, il Minty non centra il water e fa la pipì per terra, il Morby sparge chicchi di riso ovunque e spiaccica la banana sul pavimento e Mamma Pinkytos li vorrebbe picchiare, ma si trattiene (santa pazienza).
Ci sono leggi non scritte per cui alcune cose vanno sempre allo stesso modo.
Mamma Pinkytos ha smesso di farsi domande e dovrebbe smettere pure di prendersela. Dovrebbe tenersi la sua casa-discarica così com'è e fare buon viso a cattivo gioco.
E magari pure tenersi in tasca gli euro che dà a Santa Domitilla Pensacitu, visto che non fa neppure in tempo ad apprezzarne il duro lavoro.

lunedì 8 aprile 2013

From Rome with love

Nel pomeriggio la Pinkytos' Family tornerà a casa, con estremo disappunto del Minty ("Ma io non voio andae a casa. É bellissima questa vacanza. Ci portiamo anche i nonni un giolno?"), e il bilancio del fine settimana romano é più che positivo.
É andata cosi bene che la mente insana di Mamma Pinkytos, che in ferie non ci va mai, una volta testati i nani nel weekend mordi e fuggi, ha già virtualmente organizzato altri mille viaggi: Londra, Stoccolma, Berlino, Madrid echipiùnehapiùnemetta.
Ieri la Pinkytos' Family, stante la giornata soleggiata e finalmente primaverile, ha disertato il museo dei bambini (Explora) che Mamma Pinkytos aveva prenotato ed ha fatto una capatina in Piazza San Pietro dove il Minty, entusiasta ma perplesso ("Che spadona lunga! Ma che vestitino strano! Dove combattono? Quando? Spadano qualcuno?"), ha avuto un tu per tu con le guardie svizzere. Vista la ressa era improponibile aspettare l'angelus, anche se anche il Papa incuriosiva parecchio il nano grande ("Il Papa combatte? É un papà? Perché si chiama come un papà se non é un papà?").
Poi mamma, papà (quello vero) e nani hanno preso la metropolitana, sono scesi  vicino a Piazza del Popolo e hanno scarpinato per quasi due ore attraverso Villa Borghese per raggiungere il bioparco.
Il Minty, alla faccia dei tanti cinque-seienni seduti nel passeggino come fossero in poltrona che si vedevano, ha macinato chilometri anche in salita come un navigato alpinista, senza lamentarsi mai. Il Morby salutava tutti con due mani e sembrava (lui sì) il Papa.
Mamma Pinkytos e Mister Baby erano determinati a mantenere la promessa e a portare i nani allo zoo, ma non vedevano la fine del tragitto.
All'alba delle 13 i nostri eroi, sudati e affamati, ce l'hanno fatta.
I nani si sono divertiti e i loro genitori di conseguenza. Il Morby lanciava gridolini entusiasti sulle spalle di Mister Baby, mentre il Minty si é fatto truccare da tigre da una poveretta che truccava bambini da otto ore buone.
Mister Baby a portato a spalle i nani a turno e alla fine era abbastanza provato mentre a Mamma Pinkytos é venuta la sciatica fulminante (e te pareva) e ha zoppicato sofferente per due ore. Per fortuna, per riprendersi le é bastato un quarto d'ora sdraiata in un prato gambe all' aria mentre il Morby si strafogava l'ennesimo yogurt e il Minty molestava lanciando erba una tedesca a piedi nudi, secondo lui poco consona al luogo e alla stagione.
All' uscita i nani sono stecchiti, uno nel passeggino (quando ce vo' ce vo') e uno nel mei tai.
Alla sera la Pinkytos' Family ha cenato da tale Valentino, in una trattoria romana very ignorant (se non altro perché non avevano neppure un seggiolone et similia) a base di abbacchio e pasta alla gricia. I nani (soprattutto il Morby, che quanno se magna non é secondo a nessuno) hanno fatto onore allo chef e i loro genitori non si sono tirati indietro.
Adesso Mamma Pinkytos e il Morby dormiente stanno aspettando il Minty e Mister Baby sotto la scalinata del Quirinale (Roma é un'unica grande barriera architettonica e i disabili e le famiglie con passeggino o hanno muscoli possenti e fiato da vendere o é meglio che se ne stiano a casa). Mamma Pinkytos ha regalato al Minty le ultime monetine del suo portafoglio per comprarsi un ricordino di Roma, lui le ha regalato un bacio e una confidenza: " Le devo tenere stlette mamma perché se allivano il Gatto e la Volpe... É pel quello che tengo le mani in tasca."
Mamma Pinkytos é felice, molto felice.
Domani niente lavoro. Andrà in ospedale dal Nonno M, ma oggi guarda le cose con un po' di ottimismo in più.

sabato 6 aprile 2013

Assaporare l'attimo

Mamma Pinkytos sta scrivendo sdraiata sul letto comodissimo della stanza di un hotel di Roma, zona Colosseo. Mister Baby naviga in Internet, il Morby dorme come un sasso dopo una giornata lunga lunga, mentre il Minty, troppo eccitato per la novità , si gira e si rigira nel letto senza riuscire a prendere sonno.
Eh sì , la Pinkytos' Family si é  concessa un weekend lungo (fino a lunedì ) fuori porta programmato da tempo che ha rischiato fino all'ultimo di saltare.
L'idea era quella di trascorrere due giorni nella capitale con due amici, conosciuti durante la meravigliosa luna di miele in Centro America di M.P.  e Mister Baby. Senonché la piccola Baby Mary Jane, la loro bimba, é  stata colpita dal malefico virus intestinale, il marito di Mamma Patsy Honeymooner, l'amica che Mamma Pinkytos aveva tanta voglia di rivedere, si é  infortunato giocando a calcio e i compagni due viaggio, loro malgrado, hanno dovuto dare forfait.
Anche se l'weekend romano era stato organizzato per incontrare loro, la Pinkytos' Family non poteva spostare né volo né  soggiorno, pertanto si é preparata a partire comunque, con l'essenziale pigiato in due zainetti leggeri leggeri (Mamma Pinkytos, quanto a bagagli, é sempre piuttosto minimal).
Quanto tutto era pronto ed Ali Theweatherman aspettava la combriccola sotto casa per trasbordarla all' aeroporto, Mamma Pinkytos ha saputo che il Nonno M era stato appena ricoverato in ospedale.
Se non fosse stato per le faccine sorridenti ed entusiaste dei suoi nani, (il Minty pronto sulla porta con il suo zainetto contenente acqua e crackers in spalla e il Morby che batteva le manine con la faccina ancora intorpidita dal sonno) ai quali.non voleva causare una delusione,
Mamma Pinkytos avrebbe deciso di non partire.
Come se non bastasse, una coda chilometrica al gate di imbarco ha rischiato di fare perdere l'aereo all' allegra famigliola in gita, che ha corso come Mennea con nani e passeggino in collo, ha supplicato uno steward antipatico e raggiunto a piedi, sempre correndo, il velivolo pronto per la partenza.
Dopo tutte queste disavventure, i nani sono stati bravi, nonostante il viaggio prima in aereo poi in autobus, le attese, la stanchezza, la fame che, quasi alle 21, ha fatto divorare ad entrambi la pasta al pomodoro (prontamente preparata in una trattoria) con somma cupidigia.
É stata una bella serata, l'atmosfera era ed é frizzante, ma Mamma Pinkytos é un po' triste.
Pensa al Nonno M, alla Nonna R, allo Zio Tanguero, alla sua famiglia prima che lei facesse famiglia, e vorrebbe esserci, aiutare o semplicemente esserci, almeno nei momenti di difficoltà. Poi pensa alla vita che scorre, ai suoi nani domani, quando e se vorranno esserci.
Pensa alla sua famiglia di adesso, così fortunata e a quella di prima, di sempre, molto meno fortunata.
Nessuno sa cosa sarà domani.
Mamma Pinkytos é un po' malinconica, ma sente che gli attimi speciali, quelli fuori dall'ordinario, quelli dove tutti sono felici e spensierati, vanno assaporati e non sprecati.
In prospettiva futura.

giovedì 4 aprile 2013

Questione di dettagli

Tutto è relativo.
Quando si è adolescenti, ci si focalizza per lo più su un difetto fisico, come la cellulite o i brufoli. Forse perchè è l'unico, forse perchè è quello che gli altri notano di più (uffa).
Insomma, gli si dichiara guerra, con le buone o con le cattive.
Poi si cresce.
La vita si complica.
Un po' si capisce che l'aspetto fisico non è l'unica cosa che gli altri notano e che ci sono altre armi tanto per essere socialmente accettati, quanto per conquistare, quanto (soprattutto) per piacersi, un po' si hanno meno tempo e meno energie da dedicare alle cause perse. Non da ultimo, l'età peggiora decisamente le cose (e se ci sono pure i figli), nel senso che quel difettuccio o difettone che era al centro del mondo, ora è una goccia nel mare. Il che, se vogliamo, lo rende un difetto trascurabile, uno dei tanti.
Mamma Pinkytos, per esempio, che in realtà ha sempre avuto abbastanza autostima da non crocifiggersi per questioni legate all'esteriorità. a vent'anni si crucciava per un po' di cellulite.
Pensava che fosse colpa del caldo, dell'inquinamento, degli ormoni, di Cernobyl, della cattiva circolazione, dello stress, dei dolci, delle patatine fritte, dei suoi genitori echipiùnehapiùnemetta.
Tredici anni e due figli dopo, quella cellulite lì (che nel frattempo si sarà senza'altro moltiplicata) se la dimentica quasi.
Perchè ora è in compagnia. Precisamente si gode la compagnia ingombrante di una pancetta  assolutamente antiestetica (se Ivano Vaccipiano, con le sue sedute intensive di acquagym e la sua buona volontà, la vedesse senza costume intero gli verrebbe la depressione), di una macchia in viso che secondo il dermatologo è una lentigo solaris mentre secondo Mamma Pinkytos è una macchia scura della vecchiaia (anvedi, a trentatre anni!!!!) che peggiora ad ogni gravidanza (quindi in teoria ora non dovrebbe peggiorare più), delle tette a bistecca post allattamento prolungato (non credete a chi vi dice che l'allattamento è una ginnastica naturale che tonifica il seno. Balle!!! Però con un'altra gravidanza tutto torna come prima. Provare per credere!), di una cicatrice sull'occhio sinistro, residuato bellico dell'incidente stradale occorso a Mamma Pinkytos un anno fa, delle ginocchia storte (quelle ce le aveva anche prima), delle smagliature sparse (sempre colpa dei nani)  echipiùnehapiùnemetta.
A questo punto, direte voi, Mamma Pinkytos puoi chiuderti in casa e buttare la chiave.
E invece no. Perchè, tutto sommato, crede che sia una questione di dettagli.
Ieri Mamma Pinkytos, che adora le vetrine dei negozi in primavera, ha fatto un giro di ricognizione.
Quando le stoffe si alleggeriscono e gli scaffali sono pieni di maglie e abiti dai colori pastello, viene proprio voglia di comprare qualcosa.  Ma tutto quello che Mamma Pinkytos provava le stava male, per via della panza incipiente.
Le stava male IERI.
E allora non ha comprato niente.
Magari domani, quando la pancetta calerà un po', quando non avrà mangiato la verdura che gonfia o quando semplicemente non ci penserà, si sentirà più snella.
Lei di solito, quando si vede male fa così: pensa alla visione complessiva di sè, quella che crede che gli altri dovrebbero percepire.
Pensa a cosa le piace del suo aspetto: l'altezza, i capelli e...beh, adesso non le viene in mente altro (data l'ora tarda, cosa avete capito?!).
Ma è sicura sicurissima che non tutti vedano i dettagli nefasti che vede lei. O almeno lo spera.
Insomma, sono le undici e mezza passate. Si siede adesso (escludendo le ore in studio) dopo diciassette ore diciassette.
Potrà pure essere un po' confusa.
L'importante è crederci. Oltre che di dettagli è anche tutta una questione di punti di vista.  

Il potere taumaturgico del capriccio

Il Minty stamattina si è svegliato di cattivo umore e, dal letto fino a scuola, ha snocciolato capricci a ripetizione.
"Ma io voio mettere la cintura come il papà!!!"
"Ma quetta maglietta non mi piace. Voio quella velde di Robon Hood!"
"Ma io voio pottare un gioco a scuola!"
"Ma chi mi fa salile sulla sedia??????"
"Uffa! Ma chi mi mette le scappe che io non sono capace??? Non ci riecco!"
"Ma io voio la mamma! Mam-ma (voce lamentosa e frignante).."
"Io voio comprare quaccosa al mercatino della scuola.. Voio che mi vendono qualcosa.."
"Compriamo dai... Perchè no???? (voce lamentosa e piangente)"
"Ma io non voio andare prima al nido. Voio andare subito a scuola!!!"
"Ma io non volevo pottare quetto libro. Io ne volevo un altlo. Questo è bruttissimo!!"
"Io non voio il cappelllo. C'è caldo."
"Io voio andare in giro con la canottiera. Quella che si mette a estate."
"Ma io volevo che era sabato."
Mamma Pinkytos, i cui risvegli sono già abbastanza traumatici,  non vedeva l'ora di depositare il nano nella sezione dei trenini e di scaricare a quelle sante donne delle maestre l'onore e l'onere di sopportare il nano frignante.
Quando si dice il potere taumaturgico del capriccio.
A Mamma Pinkytos il capriccio no-stop fa venire una pazza voglia di correre al lavoro.

martedì 2 aprile 2013

Minty & Morby al parco: la rivincita del secondogenito

Oggi, complice uno spiraglio di sole, Mamma Pinkytos é finalmente riuscita a fare una capatina al parco con i suoi nani, dopo averli (ebbene sì! Nella Pinkytos' Family il cibo centra sempre) portati a mangiare un gelato fragole e cocco (era il primo gelato del Morby, lui che quasi quasi nasceva in una gelateria. E in effetti il nano ha particolarmente gradito. Ma da uno che, come seconda parola della sua vita dopo mamma, ha detto "torta" c'era da aspettarselo).
Ebbene, arrivati al parco dopo il cono, poiché erano ancora in corso i lavori intorno alla zona scivolo, Mamma Pinkytos e i suoi nani hanno optato per una corsa in altalena.
La mater familias ha posizionato i nani euforici su altalene vicine e le si é palesata la seguente scena: il quasi quattrenne Minty, lunghissimo, con le gambe accartocciate, che tormentava la genitrice senza sosta: "Mamma dai! Spingimi! Spingimi sempre! In alto!"
E a Mamma Pinkytos che lo esortava a fare da sé rispondeva, senza un briciolo di orgoglio: "Non riesco dai! Spingimi tu!"
Al suo fianco, si sganciava dalle risate con tutti e sei i suoi denti l'unenne Morby, al suo primo vero giro in altalena. Poiché la sua ansiosa madre lo aveva spinto troppo poco, lavorava di ginocchia e di braccia in modo forsennato e di muoveva ben più del fratello.
Conclusioni:
1. il Minty sa benissimo spingersi sull'altalena, così come sa perfettamente vestirsi, spogliarsi, mettere e togliere le scarpe (ma andare in bicicletta no, mannaggia, e il problema é che non gli importa nulla), ma é affetto da incoercibile pigrizia e quella fa parte del carattere.
2. il Morby ha la tigna della madre. Non sopporta di non riuscire a fare qualcosa ed é fedele al motto "chi fa da sé fa per tre".
3. I secondogeniti hanno un indiscutibile vantaggio. Vedono molto e vengono lasciati più liberi di sperimentare. Per questo a volte arrivano prima.
4. Il Minty a un anno camminava mentre quel lumaco del Morbillo si sposta così velocemente a gattoni che non vede perché dovrebbe scomodarsi a diventare bipede.
5. Ogni bimbo ha i suoi tempi e fare paragoni é inutile e fuorviante.
Anche se a Mamma Pinkytos fa ridere vedere il Morby che si toglie le scarpe, che mangia da solo, che si alza in piedi nel seggiolone per servirsi da solo.
Adesso ride, quando il nano testardo sarà grande forse riderà meno.

Nel lampadario

Il Minty é nella vasca da bagno chei aspetta che il Morby si svegli. Il bagno lungo settimanale, rigorosamente insieme, nella vasca grande piena di giochi, é sempre un momento molto atteso dai nani.
Mamma Pinkytos, come al solito, é seduta sullo sgabello giallo di Topolino ed esce dalla seduta più bagnata di loro. Ma ama questo momento in cui i suoi nani sono felici di stare insieme e il Minty é dà libero sfogo alle sue curiosità e alla sua fantasia. Anche se gli argomenti non sempre sono nobili.
"Mamma, la vuoi sapele la stolia della cacca?"
Mamma Pinkytos, sempre curiosa di sapere cosa frulla nel cervelletto del nano, gli dà corda.
"Va bene, sentiamo."
"La cacca prima é nel pancino poi va nel watel. Poi va nel lampadalio."
"Nel lampadario? Non sale mica verso l'alto!"
Mamma Pinkytos mostra le sue perplessità, ma il Minty sulla questione ci ha ragionato e non ammette repliche.
"Ma no mamma! Nel lampadalio del signore di sotto dove finisce tutta la cacca di quelli sopra."
Vedendo la sua mamma poco convinta il nano elargisce dettagli: "Vedi mamma, anche nel nostlo lampadalio c'é la cacca del signole di sopla."
Mamma Pinkytos sa che la cacca non finisce nei lampadari (e ci mancherebbe!!), ma é sicura che da ora in poi guarderà con sospetto il lampadario bianco a pallini rosa che illumina il suo bagno.